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Più l'è conforme, e però più le piace; ché l'ardor santo ch'ogne cosa raggia, ne la più somigliante è più vivace.

Di tutte queste dote s'avvantaggia l'umana creatura, e s'una manca,

di sua nobilità convien che caggia.

Solo il peccato è quel che la disfranca e falla dissimìle al sommo bene,

per che del lume suo poco s'imbianca; e in sua dignità mai non rivene,

se non rïempie, dove colpa vòta,

contra mal dilettar con giuste pene.

Vostra natura, quando peccò tota

nel seme suo, da queste dignitadi, come di paradiso, fu remota;

né ricovrar potiensi, se tu badi

ben sottilmente, per alcuna via,

sanza passar per un di questi guadi: o che Dio solo per sua cortesia

dimesso avesse, o che l'uom per sé isso avesse sodisfatto a sua follia.

Ficca mo l'occhio per entro l'abisso de l'etterno consiglio, quanto puoi al mio parlar distrettamente fisso.

Non potea l'uomo ne' termini suoi mai sodisfar, per non potere ir giuso con umiltate obedïendo poi,

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

quanto disobediendo intese ir suso; e questa è la cagion per che l'uom fue da poter sodisfar per sé dischiuso.

Dunque a Dio convenia con le vie sue riparar l'omo a sua intera vita,

dico con l'una, o ver con amendue.

Ma perché l'ovra tanto è più gradita da l'operante, quanto più appresenta de la bontà del core ond' ell' è uscita, la divina bontà che 'l mondo imprenta, di proceder per tutte le sue vie, a rilevarvi suso, fu contenta.

Né tra l'ultima notte e 'l primo die sì alto o sì magnifico processo,

o per l'una o per l'altra, fu o fie: ché più largo fu Dio a dar sé stesso per far l'uom sufficiente a rilevarsi, che s'elli avesse sol da sé dimesso; e tutti li altri modi erano scarsi a la giustizia, se 'l Figliuol di Dio non fosse umilïato ad incarnarsi.

Or per empierti bene ogne disio,

ritorno a dichiararti in alcun loco, perché tu veggi lì così com' io.

Tu dici: "Io veggio l'acqua, io veggio il foco, l'aere e la terra e tutte lor misture venire a corruzione, e durar poco; e queste cose pur furon creature; per che, se ciò ch'è detto è stato vero, esser dovrien da corruzion sicure".

Li angeli, frate, e 'l paese sincero nel qual tu se', dir si posson creati, 349

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

sì come sono, in loro essere intero; ma li alimenti che tu hai nomati

e quelle cose che di lor si fanno da creata virtù sono informati.

Creata fu la materia ch'elli hanno; creata fu la virtù informante

in queste stelle che 'ntorno a lor vanno.

L'anima d'ogne bruto e de le piante di complession potenzïata tira

lo raggio e 'l moto de le luci sante; ma vostra vita sanza mezzo spira

la somma beninanza, e la innamora di sé sì che poi sempre la disira.

E quinci puoi argomentare ancora

vostra resurrezion, se tu ripensi come l'umana carne fessi allora

che li primi parenti intrambo fensi».

CANTO VIII

[Canto VIII, nel quale si manifestano alcune questioni per Carlo giovane, re d'Ungheria, il quale si mostroe nel circulo di Venere; e qui comincia la terza parte di questa cantica.]

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