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Ed ella: «Certo assai vedrai sommerso nel falso il creder tuo, se bene ascolti l'argomentar ch'io li farò avverso.

La spera ottava vi dimostra molti lumi, li quali e nel quale e nel quanto notar si posson di diversi volti.

Se raro e denso ciò facesser tanto, una sola virtù sarebbe in tutti,

più e men distributa e altrettanto.

Virtù diverse esser convegnon frutti di princìpi formali, e quei, for ch'uno, seguiterieno a tua ragion distrutti.

Ancor, se raro fosse di quel bruno cagion che tu dimandi, o d'oltre in parte fora di sua materia sì digiuno

esto pianeto, o, sì come comparte lo grasso e 'l magro un corpo, così questo nel suo volume cangerebbe carte.

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

Se 'l primo fosse, fora manifesto ne l'eclissi del sol, per trasparere lo lume come in altro raro ingesto.

Questo non è: però è da vedere

de l'altro; e s'elli avvien ch'io l'altro cassi, falsificato fia lo tuo parere.

S'elli è che questo raro non trapassi, esser conviene un termine da onde lo suo contrario più passar non lassi; e indi l'altrui raggio si rifonde così come color torna per vetro

lo qual di retro a sé piombo nasconde.

Or dirai tu ch'el si dimostra tetro ivi lo raggio più che in altre parti, per esser lì refratto più a retro.

Da questa instanza può deliberarti esperïenza, se già mai la provi,

ch'esser suol fonte ai rivi di vostr' arti.

Tre specchi prenderai; e i due rimovi da te d'un modo, e l'altro, più rimosso, tr'ambo li primi li occhi tuoi ritrovi.

Rivolto ad essi, fa che dopo il dosso ti stea un lume che i tre specchi accenda e torni a te da tutti ripercosso.

Ben che nel quanto tanto non si stenda la vista più lontana, lì vedrai

come convien ch'igualmente risplenda.

Or, come ai colpi de li caldi rai de la neve riman nudo il suggetto e dal colore e dal freddo primai, così rimaso te ne l'intelletto

voglio informar di luce sì vivace, 325

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

che ti tremolerà nel suo aspetto.

Dentro dal ciel de la divina pace si gira un corpo ne la cui virtute l'esser di tutto suo contento giace.

Lo ciel seguente, c'ha tante vedute, quell' esser parte per diverse essenze, da lui distratte e da lui contenute.

Li altri giron per varie differenze le distinzion che dentro da sé hanno dispongono a lor fini e lor semenze.

Questi organi del mondo così vanno, come tu vedi omai, di grado in grado, che di sù prendono e di sotto fanno.

Riguarda bene omai sì com' io vado per questo loco al vero che disiri, sì che poi sappi sol tener lo guado.

Lo moto e la virtù d'i santi giri, come dal fabbro l'arte del martello, da' beati motor convien che spiri; e 'l ciel cui tanti lumi fanno bello, de la mente profonda che lui volve prende l'image e fassene suggello.

E come l'alma dentro a vostra polve per differenti membra e conformate a diverse potenze si risolve,

così l'intelligenza sua bontate

multiplicata per le stelle spiega, girando sé sovra sua unitate.

Virtù diversa fa diversa lega

col prezïoso corpo ch'ella avviva, nel qual, sì come vita in voi, si lega.

Per la natura lieta onde deriva,

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la virtù mista per lo corpo luce

Are sens

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