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E com' io riguardando tra lor vegno, in una borsa gialla vidi azzurro

che d'un leone avea faccia e contegno.

Poi, procedendo di mio sguardo il curro, vidine un'altra come sangue rossa, mostrando un'oca bianca più che burro.

E un che d'una scrofa azzurra e grossa segnato avea lo suo sacchetto bianco, mi disse: «Che fai tu in questa fossa?

Or te ne va; e perché se' vivo anco, sappi che 'l mio vicin Vitalïano

sederà qui dal mio sinistro fianco.

Con questi Fiorentin son padoano: spesse fïate mi 'ntronan li orecchi gridando: "Vegna 'l cavalier sovrano, che recherà la tasca con tre becchi!"».

Qui distorse la bocca e di fuor trasse la lingua, come bue che 'l naso lecchi.

E io, temendo no 'l più star crucciasse lui che di poco star m'avea 'mmonito, 75

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

torna'mi in dietro da l'anime lasse.

Trova' il duca mio ch'era salito

già su la groppa del fiero animale, e disse a me: «Or sie forte e ardito.

Omai si scende per sì fatte scale; monta dinanzi, ch'i' voglio esser mezzo, sì che la coda non possa far male».

Qual è colui che sì presso ha 'l riprezzo de la quartana, c'ha già l'unghie smorte, e triema tutto pur guardando 'l rezzo, tal divenn' io a le parole porte; ma vergogna mi fé le sue minacce, che innanzi a buon segnor fa servo forte.

I' m'assettai in su quelle spallacce; sì volli dir, ma la voce non venne com' io credetti: 'Fa che tu m'abbracce'.

Ma esso, ch'altra volta mi sovvenne ad altro forse, tosto ch'i' montai con le braccia m'avvinse e mi sostenne; e disse: «Gerïon, moviti omai:

le rote larghe, e lo scender sia poco; pensa la nova soma che tu hai».

Come la navicella esce di loco

in dietro in dietro, sì quindi si tolse; e poi ch'al tutto si sentì a gioco, là 'v' era 'l petto, la coda rivolse, e quella tesa, come anguilla, mosse, e con le branche l'aere a sé raccolse.

Maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandonò li freni, per che 'l ciel, come pare ancor, si cosse; né quando Icaro misero le reni

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

sentì spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui «Mala via tieni!», che fu la mia, quando vidi ch'i' era ne l'aere d'ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera.

Ella sen va notando lenta lenta;

rota e discende, ma non me n'accorgo se non che al viso e di sotto mi venta.

Io sentia già da la man destra il gorgo far sotto noi un orribile scroscio, per che con li occhi 'n giù la testa sporgo.

Allor fu' io più timido a lo stoscio, però ch'i' vidi fuochi e senti' pianti; ond' io tremando tutto mi raccoscio.

E vidi poi, ché nol vedea davanti, lo scendere e 'l girar per li gran mali che s'appressavan da diversi canti.

Come 'l falcon ch'è stato assai su l'ali, che sanza veder logoro o uccello

fa dire al falconiere «Omè, tu cali!», discende lasso onde si move isnello, per cento rote, e da lunge si pone dal suo maestro, disdegnoso e fello; così ne puose al fondo Gerïone

al piè al piè de la stagliata rocca, e, discarcate le nostre persone,

si dileguò come da corda cocca.

CANTO XVIII

[Canto XVIII, ove si descrive come è fatto il luogo di Malebolge e tratta de' ruffiani e ingannatori e lusinghieri, ove dinomina in 77

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

questa setta messer Venedico Caccianemico da Bologna e Giasone greco e Alessio de li Interminelli da Lucca, e tratta come sono state loro pene.]

Luogo è in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge.

Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicerò l'ordigno.

Quel cinghio che rimane adunque è tondo tra 'l pozzo e 'l piè de l'alta ripa dura, e ha distinto in dieci valli il fondo.

Quale, dove per guardia de le mura più e più fossi cingon li castelli, la parte dove son rende figura,

tale imagine quivi facean quelli; e come a tai fortezze da' lor sogli a la ripa di fuor son ponticelli, così da imo de la roccia scogli

movien che ricidien li argini e ' fossi infino al pozzo che i tronca e raccogli.

In questo luogo, de la schiena scossi di Gerïon, trovammoci; e 'l poeta tenne a sinistra, e io dietro mi mossi.

A la man destra vidi nova pieta,

novo tormento e novi frustatori,

di che la prima bolgia era repleta.

Nel fondo erano ignudi i peccatori; dal mezzo in qua ci venien verso 'l volto, di là con noi, ma con passi maggiori, 78

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

come i Roman per l'essercito molto, l'anno del giubileo, su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto, che da l'un lato tutti hanno la fronte verso 'l castello e vanno a Santo Pietro, da l'altra sponda vanno verso 'l monte.

Are sens