FULVIO AXILLA E MACISTE FREQUENTANO LA BETTOLA DELLA SCIMMIA LISTATA.
IL PONTEFICE SCEGLIE LE VITTIME NELLA « STIA » DEL TEMPIO. CROESSA TENTA DI SALVARE CABIRIA FINGENDOLA INFERMA E QUINDI NON ACCETTA AL DIO. MA LA FRODE NON GIOVA. LA VITTIMA PURA È PROMESSA AL SACRIFICIO PROSSIMO.
IL CASTIGO DELLA SIMULATRICE.
CROESSA RICONOSCE PER LATINO FULVIO AXILLA E IMPLORA PER CABIRIA.
« PEGNO DI PIETÀ. ACCETTALO. È UN ANELLO POSSENTE. V'È LEGATA UNA SORTE. SE DARAI SALUTE, AVRAI SALUTE, PER I NOSTRI IDDII ! » IL ROMANO È TENTATO DALL'IMPRESA PERIGLIOSA.
INVOCAZIONE A MOLOCH
IL PONTEFICE
RE DELLE DUE ZONE, T'INVOCO, RESPIRO DEL FUOCO PROFONDO, GÈNITO DI TE, PRIMO NATO !
IL CORO
ECCOTI I CENTO PURI FANCIULLI. INGHIOTTI ! DIVORA ! SII SAZIO ! KARTHADA TI DONA IL SUO FIORE.
IL PONTEFICE
ODIMI, CREATORE VORACE CHE TUTTO GENERI E STRUGGI, FAME INSAZIABILE, M'ODI !
IL CORO
ECCOTI LA CARNE PIÙ PURA ! ECCOTI IL SANGUE PIÙ MITE ! KARTHADA TI DONA IL SUO FIORE.
IL PONTEFICE
CONSUMA IL SACRIFICIO TU STESSO NELLE TUE FAUCI DI FIAMMA, O PADRE E MADRE, O TU DIO E DEA !
IL CORO
O PADRE E MADRE, O TU PADRE E FIGLIO O TU DIO E DEA ! CREATORE VORACE ! FAME ARDENTE, RUGGENTE . . .
IL TEMPIO DI MOLOCH.
INCALZATI DAI PERSECUTORI GLI AUDACI RIPARANO SUL SOMMO DEL TEMPIO.
MACISTE PERSUADE IL BETTOLIERE SBIGOTTITO.
« PER BAAL-SAMIN CHE DAL CIELO STELLATO CI GUARDA, PER BAAL-PEOR, CREDETEMI ! NON HO VEDUTO ALCUNO. »
PER LA VITTIMA SOTTRATTA, CROESSA ESPIA.
IL TERZO EPISODIO
INTANTO ANNIBALE, LA « SPADA DI CARTAGINE », CERCA LA VIA DEL SUO FATO TRA I MONTI SACRI CHE SI LEVANO AL CIELO COME UNA MURAGLIA IMPENETRABILE.
CON UN PRODIGIO DI PAZIENZA E DI FORZA, ANNIBALE VALICA LE ALPI ; ED ECCO, LA SUA CELERITÀ MINACCIA ROMA.
IL GRANDE MESSAGGIO INEBRIA DI VITTORIA L'ANIMA DI KARTHADA CHE ESALTA IL SUO FIGLIO.
FULVIO AXILLA E MACISTE SI CELANO TUTTAVIA NEL RIFUGIO DELLA SCIMMIA LISTATA, PROTETTI DAL SILENZIO PRUDENTE DI BODASTORÈT CONSIGLIATO DALLA PAURA.
AVVERTITO DEL PERICOLO CHE SOVRASTA ALLA PATRIA LONTANA, FULVIO DELIBERA DI TENTARE NELLA NOTTE LA FUGA.
SOFONISBA, LA FIGLIA D'ASDRUBALE, L'ARDENTE « FIORE DEL MELAGRANO ».
IL RE NUMIDA MASSINISSA È OSPITE DI ASDRUBALE CHE GLI PROMETTE LA SUA FIGLIA AMMIRABILE.
MASSINISSA, IL PRINCIPE DEI CAVALIERI, INVIA UN DONO ALLA VERGINE MISTERIOSA E LE CHIEDE LA GRAZIA DI VEDERLA IN SEGRETO, AL NASCERE DELLA LUNA, NEL GIARDINO DEI CEDRI.
— « DI' COM'È EGLI ? »
— « COME IL VENTO DI PRIMAVERA, CHE VALICA IL DESERTO CON PIEDI DI NEMBO RECANDO L'ODOR DEI LEONI E IL MESSAGGIO D'ASTARTE. »
SUL FAR DELLA NOTTE, UN UOMO CAUTO SALE AL TEMPIO SPAVENTOSO.
« NULLA VIDI, NULLA SO . . . MA L'UDII, UNA SERA, DA GENTE CHE PRATICA LA MIA BETTOLA . . . AL NASCER DELLA LUNA, PONI L'AGGUATO, LAGGIÙ . . . »
SORGE LA LUNA.
« O REGINA, CHE PORTI LA LUCE, DEA DALLE CORNA DI TORO, NOTTURNA, CHE TUTTO VEDI. CHE IN CERCHIO CAMMINI, CHE AMI LE VEGLIE, CHE CRESCI E MANCHI, PRODUTTRICE, VENTUROSA, RAGGIANTE, PROTEGGI I TUOI SUPPLICI, ACCOGLILI NE' TUOI MISTERI . . . »
ALTRI CUORI, ALTRE ANSIE.
IL « BUONO EVENTO » SECONDA IL ROMANO.