Chiaro mi fu allor come ogne dove in cielo è paradiso, etsi la grazia del sommo ben d'un modo non vi piove.
Ma sì com' elli avvien, s'un cibo sazia e d'un altro rimane ancor la gola, che quel si chere e di quel si ringrazia, così fec' io con atto e con parola, per apprender da lei qual fu la tela onde non trasse infino a co la spuola.
«Perfetta vita e alto merto inciela donna più sù», mi disse, «a la cui norma nel vostro mondo giù si veste e vela, perché fino al morir si vegghi e dorma con quello sposo ch'ogne voto accetta che caritate a suo piacer conforma.
Dal mondo, per seguirla, giovinetta fuggi'mi, e nel suo abito mi chiusi e promisi la via de la sua setta.
Uomini poi, a mal più ch'a bene usi, fuor mi rapiron de la dolce chiostra: Iddio si sa qual poi mia vita fusi.
E quest' altro splendor che ti si mostra da la mia destra parte e che s'accende di tutto il lume de la spera nostra, ciò ch'io dico di me, di sé intende; sorella fu, e così le fu tolta
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di capo l'ombra de le sacre bende.
Ma poi che pur al mondo fu rivolta contra suo grado e contra buona usanza, non fu dal vel del cor già mai disciolta.
Quest' è la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave
generò 'l terzo e l'ultima possanza».
Così parlommi, e poi cominciò 'Ave, Maria' cantando, e cantando vanio come per acqua cupa cosa grave.
La vista mia, che tanto lei seguio quanto possibil fu, poi che la perse, volsesi al segno di maggior disio, e a Beatrice tutta si converse;
ma quella folgorò nel mïo sguardo sì che da prima il viso non sofferse; e ciò mi fece a dimandar più tardo.
CANTO IV
[Canto IV, dove in quello medesimo cielo due veritadi si manifestano da Beatrice: l'una è del luogo de' beati, e l'altra si è de la voluntate mista e de la obsuluta; e propone terza questione del voto e se si puote satisfare al voto rotto e non osservato.]
Intra due cibi, distanti e moventi d'un modo, prima si morria di fame, che liber' omo l'un recasse ai denti; sì si starebbe un agno intra due brame di fieri lupi, igualmente temendo; 331
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sì si starebbe un cane intra due dame: per che, s'i' mi tacea, me non riprendo, da li miei dubbi d'un modo sospinto, poi ch'era necessario, né commendo.
Io mi tacea, ma 'l mio disir dipinto m'era nel viso, e 'l dimandar con ello, più caldo assai che per parlar distinto.
Fé sì Beatrice qual fé Danïello,
Nabuccodonosor levando d'ira,
che l'avea fatto ingiustamente fello; e disse: «Io veggio ben come ti tira uno e altro disio, sì che tua cura sé stessa lega sì che fuor non spira.
Tu argomenti: "Se 'l buon voler dura, la vïolenza altrui per qual ragione di meritar mi scema la misura?".
Ancor di dubitar ti dà cagione
parer tornarsi l'anime a le stelle, secondo la sentenza di Platone.
Queste son le question che nel tuo velle pontano igualmente; e però pria
tratterò quella che più ha di felle.
D'i Serafin colui che più s'india, Moïsè, Samuel, e quel Giovanni
che prender vuoli, io dico, non Maria, non hanno in altro cielo i loro scanni che questi spirti che mo t'appariro, né hanno a l'esser lor più o meno anni; ma tutti fanno bello il primo giro, e differentemente han dolce vita
per sentir più e men l'etterno spiro.
Qui si mostraro, non perché sortita 332
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sia questa spera lor, ma per far segno de la celestïal c'ha men salita.
Così parlar conviensi al vostro ingegno, però che solo da sensato apprende ciò che fa poscia d'intelletto degno.
Per questo la Scrittura condescende a vostra facultate, e piedi e mano attribuisce a Dio e altro intende; e Santa Chiesa con aspetto umano
Gabrïel e Michel vi rappresenta,
e l'altro che Tobia rifece sano.
Quel che Timeo de l'anime argomenta non è simile a ciò che qui si vede, però che, come dice, par che senta.