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e letizia era ferza del paleo.

Così per Carlo Magno e per Orlando due ne seguì lo mio attento sguardo, com' occhio segue suo falcon volando.

Poscia trasse Guiglielmo e Rinoardo 399

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

e 'l duca Gottifredi la mia vista per quella croce, e Ruberto Guiscardo.

Indi, tra l'altre luci mota e mista, mostrommi l'alma che m'avea parlato qual era tra i cantor del cielo artista.

Io mi rivolsi dal mio destro lato per vedere in Beatrice il mio dovere, o per parlare o per atto, segnato; e vidi le sue luci tanto mere,

tanto gioconde, che la sua sembianza vinceva li altri e l'ultimo solere.

E come, per sentir più dilettanza bene operando, l'uom di giorno in giorno s'accorge che la sua virtute avanza, sì m'accors' io che 'l mio girare intorno col cielo insieme avea cresciuto l'arco, veggendo quel miracol più addorno.

E qual è 'l trasmutare in picciol varco di tempo in bianca donna, quando 'l volto suo si discarchi di vergogna il carco, tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto, per lo candor de la temprata stella sesta, che dentro a sé m'avea ricolto.

Io vidi in quella giovïal facella lo sfavillar de l'amor che lì era segnare a li occhi miei nostra favella.

E come augelli surti di rivera,

quasi congratulando a lor pasture, fanno di sé or tonda or altra schiera, sì dentro ai lumi sante creature

volitando cantavano, e faciensi

or D, or I, or L in sue figure.

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

Prima, cantando, a sua nota moviensi; poi, diventando l'un di questi segni, un poco s'arrestavano e taciensi.

O diva Pegasëa che li 'ngegni

fai glorïosi e rendili longevi,

ed essi teco le cittadi e ' regni, illustrami di te, sì ch'io rilevi le lor figure com' io l'ho concette: paia tua possa in questi versi brevi!

Mostrarsi dunque in cinque volte sette vocali e consonanti; e io notai

le parti sì, come mi parver dette.

'DILIGITE IUSTITIAM', primai

fur verbo e nome di tutto 'l dipinto;

'QUI IUDICATIS TERRAM', fur sezzai.

Poscia ne l'emme del vocabol quinto rimasero ordinate; sì che Giove

pareva argento lì d'oro distinto.

E vidi scendere altre luci dove

era il colmo de l'emme, e lì quetarsi cantando, credo, il ben ch'a sé le move.

Poi, come nel percuoter d'i ciocchi arsi surgono innumerabili faville,

onde li stolti sogliono agurarsi, resurger parver quindi più di mille luci e salir, qual assai e qual poco, sì come 'l sol che l'accende sortille; e quïetata ciascuna in suo loco,

la testa e 'l collo d'un'aguglia vidi rappresentare a quel distinto foco.

Quei che dipinge lì, non ha chi 'l guidi; ma esso guida, e da lui si rammenta quella virtù ch'è forma per li nidi.

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

L'altra bëatitudo, che contenta

pareva prima d'ingigliarsi a l'emme, con poco moto seguitò la 'mprenta.

O dolce stella, quali e quante gemme mi dimostraro che nostra giustizia effetto sia del ciel che tu ingemme!

Per ch'io prego la mente in che s'inizia tuo moto e tua virtute, che rimiri ond' esce il fummo che 'l tuo raggio vizia; sì ch'un'altra fïata omai s'adiri del comperare e vender dentro al templo che si murò di segni e di martìri.

O milizia del ciel cu' io contemplo, adora per color che sono in terra tutti svïati dietro al malo essemplo!

Già si solea con le spade far guerra; ma or si fa togliendo or qui or quivi lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra.

Ma tu che sol per cancellare scrivi, pensa che Pietro e Paulo, che moriro per la vigna che guasti, ancor son vivi.

Ben puoi tu dire: «I' ho fermo 'l disiro sì a colui che volle viver solo

e che per salti fu tratto al martiro, ch'io non conosco il pescator né Polo».

CANTO XIX

[Canto XIX, nel quale li spiriti ch'erano ne la stella di Iove insieme conglutinati in forma d'aguglia, ad una voce solvono uno grande dubbio, e abominano e infamano tutti li re cristiani che regnavano ne l'anno di Cristo MCCC.]

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Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

Parea dinanzi a me con l'ali aperte la bella image che nel dolce frui liete facevan l'anime conserte;

Are sens