– Pensare – disse Traddles – che tu dovevi essere così vicino al ritorno, mio caro amico, e che non hai assistito alla cerimonia!
– Quale cerimonia, mio caro Traddles?
– Dio buono! – esclamò Traddles, spalancando gli occhi com’era suo solito. – Non hai ricevuto la mia ultima lettera?
– Certo no, se parlava d’una cerimonia.
Ebbene, mio caro Copperfield – disse Traddles rizzan-dosi i capelli con ambe le mani, e poi mettendomele sulle ginocchia – io sono ammogliato!
– Ammogliato! – esclamai gioiosamente.
– Che Dio mi benedica, sì – disse Traddles dal reverendo Orazio... con Sofia... laggiù nel Devonshire. Vedi, mio caro amico, ella è dietro la tenda della finestra.
Guarda qui!
Con mia meraviglia, la più cara ragazza del mondo uscì, in quello stesso istante, dal suo nascondiglio, ridendo e arrossendo. E il mondo non vide mai, credo (come io 1465
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non potei fare a meno dal dichiarare subito), una sposa più gioconda, più amabile, più onesta, più felice e di più sereno aspetto. La baciai come una antica conoscenza poteva baciarla, e augurai loro il maggior bene con la più cordiale sincerità.
– Buon Dio – disse Traddles – che deliziosa riunione che è questa! Ti sei fatto così abbronzato, mio caro Copperfield! Dio sia lodato, mi sento tanto felice!
– E anch’io – dissi.
– E anch’io, certo – disse Sofia, sorridendo e arrossendo.
– Tutti non possiamo essere più felici! – disse Traddles. – Anche le ragazze sono felici. A proposito, le ho dimenticate!
– Dimenticate? – dissi.
– Le ragazze – disse Traddles – le sorelle di Sofia. Stanno con noi. – Sono venute a fare una visitina a Londra.
Devi sapere che quando... Sei stato tu a cader per le scale, Copperfield?
– Sì – dissi, ridendo.
– Bene, quando sei caduto per le scale – disse Traddles
– stavo giocando con le ragazze. Il fatto sta che giocava-mo a rimpiattino. Ma siccome non è decoroso a Westminster Hall, e bisogna rispettare la dignità della professione innanzi ai clienti, se la sono svignata. Ma ora, cer-1466
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to... stanno origliando – disse Traddles, dando un’occhiata alla porta d’un’altra stanza.
– Mi dispiace – dissi, di nuovo ridendo – d’averle fatte scappare.
– Parola d’onore – soggiunse Traddles, molto divertito –
se tu le avessi viste correre, e poi, dopo che hai picchiato, tornare a raccogliersi i pettini caduti dai capelli, e precipitarsi e sparire come matte, non diresti così. Amor mio, vuoi andare a chiamare le ragazze?
Sofia uscì salterellando, e la sentimmo accolta nella stanza attigua da uno scoppio di risate.
– Sembra di sentire una musica, non è vero, mio caro Copperfield? – disse Traddles. – Fa piacere a sentirla, e dà allegria all’appartamento. Per un giovane che una volta era sempre solo, è una vera delizia, un incanto. Po-verine, hanno una gran perdita con Sofia – che, ti assicuro, Copperfield, è e fu sempre una cara ragazza – e mi dà un piacere infinito vederle così di buon umore. La compagnia delle ragazze è qualche cosa di delizioso.
Osservando che egli balbettava un poco, e comprendendo che nella sua bontà temeva di rinnovar con ciò che diceva le mie ferite, gli feci coro con una cordialità che evidentemente lo trasse d’impaccio e gli piacque grandemente.
– E poi – disse Traddles – tutto il nostro impianto domestico, a dir la verità, non è niente affatto professionale, 1467
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mio caro Copperfield. Anche la presenza di Sofia qui non è conforme al decoro della professione; ma non abbiamo altra dimora. Ci siamo imbarcati su una zattera, ma siamo risoluti a fare del nostro meglio. E Sofia è una massaia straordinaria. Ti stupiresti a vedere come abbia saputo allogare le ragazze. Certo non so neanche io com’abbia fatto.
– Ce ne sono molte con voi? – chiesi.
– La maggiore, la Bellezza, è qui – disse Traddles, con-fidenzialmente, sottovoce – Carolina. E Sara è qui...
quella che come ti dissi aveva qualche cosa alla spina dorsale sai. Immensamente migliorata. E le due piccole che erano educate da Sofia sono con noi. E Luisa è qui.
– Davvero! – esclamai.
– Si – disse Traddles. – Ora tutto l’appartamento non è che di tre stanze; ma Sofia ha disposto così meravigliosamente tutto, che le ragazze dormono che più comodamente non potrebbero. Tre in quella stanza – disse Traddles, indicandomi la porta. – Due in quella!
Non potei fare a meno dal dare uno sguardo in giro, cercando dove andassero poi a finire il signore e la signora Traddles. Traddles mi capì:
– Bene – disse Traddles: – noi siamo risoluti a fare del nostro meglio, come ti dicevo un momento fa, e la scorsa settimana improvvisammo un letto in terra qui. Ma v’è uno stanzino sotto il tetto... un grazioso stanzino 1468
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