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Se credi bene usar quel c'hai offerto, di maltolletto vuo' far buon lavoro.

Tu se' omai del maggior punto certo; ma perché Santa Chiesa in ciò dispensa, che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto, convienti ancor sedere un poco a mensa, però che 'l cibo rigido c'hai preso, richiede ancora aiuto a tua dispensa.

Apri la mente a quel ch'io ti paleso e fermalvi entro; ché non fa scïenza, sanza lo ritenere, avere inteso.

Due cose si convegnono a l'essenza di questo sacrificio: l'una è quella di che si fa; l'altr' è la convenenza.

Quest' ultima già mai non si cancella 337

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

se non servata; e intorno di lei

sì preciso di sopra si favella:

però necessitato fu a li Ebrei

pur l'offerere, ancor ch'alcuna offerta sì permutasse, come saver dei.

L'altra, che per materia t'è aperta, puote ben esser tal, che non si falla se con altra materia si converta.

Ma non trasmuti carco a la sua spalla per suo arbitrio alcun, sanza la volta e de la chiave bianca e de la gialla; e ogne permutanza credi stolta,

se la cosa dimessa in la sorpresa come 'l quattro nel sei non è raccolta.

Però qualunque cosa tanto pesa

per suo valor che tragga ogne bilancia, sodisfar non si può con altra spesa.

Non prendan li mortali il voto a ciancia; siate fedeli, e a ciò far non bieci, come Ieptè a la sua prima mancia; cui più si convenia dicer 'Mal feci', che, servando, far peggio; e così stolto ritrovar puoi il gran duca de' Greci, onde pianse Efigènia il suo bel volto, e fé pianger di sé i folli e i savi ch'udir parlar di così fatto cólto.

Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: non siate come penna ad ogne vento, e non crediate ch'ogne acqua vi lavi.

Avete il novo e 'l vecchio Testamento, e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento.

338

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte, sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!

Non fate com' agnel che lascia il latte de la sua madre, e semplice e lascivo seco medesmo a suo piacer combatte!».

Così Beatrice a me com' ïo scrivo; poi si rivolse tutta disïante

a quella parte ove 'l mondo è più vivo.

Lo suo tacere e 'l trasmutar sembiante puoser silenzio al mio cupido ingegno, che già nuove questioni avea davante; e sì come saetta che nel segno

percuote pria che sia la corda queta, così corremmo nel secondo regno.

Quivi la donna mia vid' io sì lieta, come nel lume di quel ciel si mise, che più lucente se ne fé 'l pianeta.

E se la stella si cambiò e rise,

qual mi fec' io che pur da mia natura trasmutabile son per tutte guise!

Come 'n peschiera ch'è tranquilla e pura traggonsi i pesci a ciò che vien di fori per modo che lo stimin lor pastura, sì vid' io ben più di mille splendori trarsi ver' noi, e in ciascun s'udia:

«Ecco chi crescerà li nostri amori».

E sì come ciascuno a noi venìa,

vedeasi l'ombra piena di letizia

nel folgór chiaro che di lei uscia.

Pensa, lettor, se quel che qui s'inizia non procedesse, come tu avresti

di più savere angosciosa carizia; 339

Dante Alighieri - La Divina Commedia ____________________________________________________

e per te vederai come da questi

m'era in disio d'udir lor condizioni, sì come a li occhi mi fur manifesti.

«O bene nato a cui veder li troni del trïunfo etternal concede grazia prima che la milizia s'abbandoni, del lume che per tutto il ciel si spazia noi semo accesi; e però, se disii di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia».

Così da un di quelli spirti pii

detto mi fu; e da Beatrice: «Dì, dì sicuramente, e credi come a dii».

«Io veggio ben sì come tu t'annidi nel proprio lume, e che de li occhi il traggi, perch' e' corusca sì come tu ridi; ma non so chi tu se', né perché aggi, anima degna, il grado de la spera che si vela a' mortai con altrui raggi».

Questo diss' io diritto a la lumera che pria m'avea parlato; ond' ella fessi lucente più assai di quel ch'ell' era.

Sì come il sol che si cela elli stessi per troppa luce, come 'l caldo ha róse le temperanze d'i vapori spessi,

per più letizia sì mi si nascose

dentro al suo raggio la figura santa; e così chiusa chiusa mi rispuose

nel modo che 'l seguente canto canta.

CANTO VI

340

Are sens