"Unleash your creativity and unlock your potential with MsgBrains.Com - the innovative platform for nurturing your intellect." » Italian Books » Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi

Add to favorite Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi

Select the language in which you want the text you are reading to be translated, then select the words you don't know with the cursor to get the translation above the selected word!




Go to page:
Text Size:

Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio colpo cosi screanzato, da restarne sbalordito per un quarto d’ora.

Quando ritornò in sé da quello sbigottimento, non sapeva raccapezzarsi, nemmeno lui, in che mondo si fosse. Intorno a sé c’era da ogni parte un gran buio: ma un buio così nero e profondo, che gli pareva di essere entrato col capo in un calamaio pieno d’inchiostro.

Stette in ascolto e non senti nessun rumore: solamente di tanto in tanto sentiva battersi nel viso alcune grandi buffate di vento. Da principio non sapeva intendere da dove quel vento uscisse: ma poi capì che usciva dai pol-moni del mostro. Perché bisogna sapere che il Pescecane soffriva moltissimo d’asma, e quando respirava, pareva proprio che tirasse la tramontana.

Pinocchio, sulle prime, s’ingegnò di farsi un poco di coraggio: ma quand’ebbe la prova e la riprova di trovarsi chiuso in corpo al mostro marino allora cominciò a piangere e a strillare: e piangendo diceva:

– Aiuto! aiuto! Oh povero me! Non c’è nessuno che venga a salvarmi?

– Chi vuoi che ti salvi, disgraziato?... – disse in quel buio una vociaccia fessa di chitarra scordata.

– Chi è che parla cosi? – domandò Pinocchio, sentendosi gelare dallo spavento.

– Sono io! sono un povero Tonno, inghiottito dal Pesce-cane insieme con te. E tu che pesce sei?

– Io non ho che vedere nulla coi pesci. Io sono un burattino.

– E allora, se non sei un pesce, perché ti sei fatto inghiottire dal mostro?

– Non son io, che mi son fatto inghiottire: gli è lui che mi ha inghiottito! Ed ora che cosa dobbiamo fare qui al buio?...

– Rassegnarsi e aspettare che il Pesce-cane ci abbia digeriti tutt’e due!...

Letteratura italiana Einaudi

148

Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio

– Ma io non voglio esser digerito! – urlò Pinocchio, ricominciando a piangere.

– Neppure io vorrei esser digerito, – soggiunse il Tonno, – ma io sono abbastanza filosofo e mi consolo pensando che, quando si nasce Tonni, c’è più dignità a morir sott’acqua che sott’olio!...

– Scioccherie! – gridò Pinocchio.

– La mia è un’opinione, – replicò il Tonno, – e le opi-nioni, come dicono i Tonni politici, vanno rispettate!

– Insomma... io voglio andarmene di qui... io voglio fuggire...

– Fuggi, se ti riesce!...

– è molto grosso questo Pesce-cane che ci ha inghiot-titi? – domandò il burattino.

– Figurati che il suo corpo è più lungo di un chilometro, senza contare la coda.

Nel tempo che facevano questa conversazione al buio, parve a Pinocchio di veder lontan lontano una specie di chiarore.

– Che cosa sarà mai quel lumicino lontano lontano?

– disse Pinocchio.

– Sarà qualche nostro compagno di sventura, che aspetterà come noi il momento di esser digerito!....

– Voglio andare a trovarlo. Non potrebbe darsi il caso che fosse qualche vecchio pesce capace di inse-gnarmi la strada per fuggire?

– Io te l’auguro di cuore, caro burattino.

– Addio, Tonno.

– Addio, burattino; e buona fortuna.

– Dove ci rivedremo?...

– Chi lo sa?... è meglio non pensarci neppure!

Letteratura italiana Einaudi

149

Carlo Collodi - Le avventure di PinocchioPinocchio ritrova in corpo al Pesce-cane... Chi ritrova?

Leggete questo capitolo e lo saprete.

Pinocchio, appena che ebbe detto addio al suo buon amico Tonno, si mosse brancolando in mezzo a quel buio, e cominciò a camminare a tastoni dentro il corpo del Pesce-cane, avviandosi un passo dietro l’altro verso quel piccolo chiarore che vedeva baluginare lontano lontano.

E nel camminare sentì che i suoi piedi sguazzavano in una pozzanghera d’acqua grassa e sdrucciolona, e quell’acqua sapeva di un odore così acuto di pesce fritto che gli pareva di essere a mezza quaresima.

E più andava avanti, e più il chiarore si faceva rilu-cente e distinto: finché, cammina cammina, alla fine arrivò: e quando fu arrivato... che cosa trovò? Ve lo do a indovinare in mille: trovò una piccola tavola apparecchiata, con sopra una candela accesa infilata in una bot-tiglia di cristallo verde, e seduto a tavola un vecchietti-no tutto bianco, come se fosse di neve o di panna montata, il quale se ne stava lì biascicando alcuni pesciolini vivi, ma tanto vivi, che alle volte mentre li mangiava, gli scappavano perfino di bocca.

Are sens

Copyright 2023-2059 MsgBrains.Com