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Add to favorite 🔥 🔥 "Il barone rampante" di Italo Calvino

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« problema da risolvere» («Descrivere vuol dire tentare delle approssimazioni che ci portano sempre un po’ più vicino a quello che vogliamo dire, e nello stesso tempo ci lasciano sempre un po’

insoddisfatti, per cui dobbiamo continuamente rimetterci ad osservare e a cercare come esprimere meglio quel che abbiamo osservato» [LET

69]).

1970

Esce il volume di racconti Gli amori difficili.

Rielaborando il materiale di un ciclo di trasmissioni radiofoniche, pubblica una scelta di brani del poema ariostesco, Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino.

Durante gli anni Settanta torna più volte a occuparsi di fiaba, scrivendo tra l’altro prefazioni a nuove edizioni di celebri raccolte (Lanza, Basile, Grimm, Perrault, Pitré).

1

1971

Dirige la collana einaudiana «Centopagine». Fra gli autori pubblicati si conteranno, oltre ai classici europei a lui più cari (Stevenson, Conrad, Stendhal, Hoffmann, un certo Balzac, un certo Tolstoj), svariati minori italiani a cavallo fra Otto e Novecento.

Nella miscellanea Adelphiana appare Dall’opaco.

1972

Pubblica Le città invisibili.

Per qualche tempo, ragiona con alcuni amici (Guido Neri, Carlo Ginzburg e soprattutto Gianni Celati) sulla possibilità di dar vita a nuove riviste. Particolarmente viva in lui è l’esigenza di rivolgersi a un pubblico nuovo, che non ha ancora pensato al posto che può avere la letteratura nei bisogni quotidiani: di qui il progetto, mai realizzato, di una rivista a larga tiratura, che si vende nelle edicole, una specie di

“Linus”, ma non a fumetti, romanzi a puntate con molte illustrazioni, un’impaginazione attraente. E molte rubriche che esemplificano strategie narrative, tipi di personaggi, modi di lettura, istituzioni stilistiche, funzioni poetico-antropologiche, ma tutto attraverso cose 2

divertenti da leggere. Insomma un tipo di ricerca fatto con gli strumenti della divulgazione» [Cam 73].

In novembre partecipa per la prima volta a un déjeuner dell’ Oulipo, di cui diventerà membre étranger nel febbraio successivo. Sempre in novembre esce, sul primo numero dell’edizione italiana di «Playboy», Il nome, il naso.

1973

Appare Il castello dei destini incrociati.

Rispondendo a un’inchiesta di «Nuovi Argomenti» sull’estremismo, dichiara: «Credo giusto avere una coscienza estremista della gravità della situazione, e che proprio questa gravità richieda spirito analitico, senso della realtà, responsabilità delle conseguenze di ogni azione parola pensiero, doti insomma non estremiste per definizione» [NA 73].

Viene ultimata la costruzione della villa di Roccamare, presso Castiglione della Pescaia, dove Calvino trascorrerà d’ora in poi tutte le estati. Fra gli amici più assidui Carlo Fruttero e Pietro Citati.

1974

3

Inizia a scrivere sul «Corriere della sera» racconti, resoconti di viaggio e una nutrita serie d’interventi sulla realtà politica e sociale del paese. La collaborazione durerà sino al 1979; tra i primi contributi, il 25 aprile, Ricordo di una battaglia. Nello stesso anno un altro scritto d’indole autobiografica, L’Autobiografia di uno spettatore, appare come prefazione a Quattro film di Federico Fellini.

Scrive per la serie radiofonica «Le interviste impossibili» i dialoghi Montezuma e L’uomo di Neanderthal.

1975

Il primo di agosto si apre sul «Corriere della sera», con La corsa delle giraffe”, la serie dei racconti del signor Palomar.

Ripubblica nella «Biblioteca Giovani di Einaudi» La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche.

1976

Tiene conferenze in varie università degli Stati Uniti.

I viaggi in Messico e in Giappone gli danno spunto per un gruppo di articoli sul Corriere. Verranno poi ripresi per Collezione di sabbia, 4

con l’aggiunta di materiale inedito (tra cui gli appunti relativi al soggiorno in Iran dell’anno precedente).

Riceve a Vienna lo Staatpreis.

1977

Esce su «Paragone. Letteratura» La poubelle agrée.

Dà alle stampe La penna in prima persona (Per i disegni di Saul Steinberg). Lo scritto si inserisce in una serie di brevi lavori, spesso in bilico tra saggio e racconto, ispirati alle arti figurative (in una sorta di libero confronto con opere di Fausto Melotti, Giulio Paolini, Lucio Del Pezzo, Cesare Peverelli, Valerio Adami, Alberto Magnelli, Luigi Serafini, Domenico Gnoli, Giorgio De Chirico, Enrico Baj, Arakawa...).

1978

All’età di 92 anni muore la madre. La villa «Meridiana» sarà venduta qualche tempo dopo.

1979

5

Are sens

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