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"Da solo?

"Sì.

"Che c'è? Non ti piace stare con gli amici tuoi?

"No, mi piace. E' che mi piace pure stare da solo.

Ha fatto segno di sì con la testa, gli occhi persi nel vuoto. L'ho guardato.

Sembrava più vecchio, tra i capelli neri ne spuntava qualcuno bianco, le guance gli si erano scavate e sembrava che non dormiva da una settimana.

"Hai fatto arrabbiare tua madre.

Ho strappato un rametto di rosmarino da un vaso e ho cominciato a rigi-rarmelo tra le mani. "Non l'ho fatto apposta.

"Ha detto che non vuoi dormire con Sergio.

"Non mi va...

"E perché?

"Perché voglio dormire con voi. Nel vostro letto. Tutti insieme. Se ci strin-giamo, c'entriamo.

"Sergio che penserà se non dormi con lui?

"Non m'importa.

"Non si trattano così gli ospiti. Immagina se tu vai a stare da qualcuno e nessuno vuole dormire con te. Che penseresti?

"Non m'importerebbe, io vorrei una stanza tutta per me. Come all'albergo.

Ha accennato un sorriso e con due dita ha lanciato il mozzicone in strada.

Gli ho chiesto: "Sergio è il tuo capo? Per questo deve stare da noi?

Mi ha guardato sorpreso. "Come è il mio capo?

"Sì, decide lui le cose.

"No, non decide niente. E' un mio amico.

Non era vero. Il vecchio non era suo amico, era il suo capo. Io lo sapevo.

Poteva dirgli pure le male parole.

"Papà, ma tu dove dormi quando vai al Nord?

"Perché?

"Così.

"In albergo, dove capita, a volte nel camion.

"Ma di notte al Nord che succede?

Mi ha guardato, ha preso un respiro con il naso e mi ha chiesto: "Che c'è?

Non sei contento che sono tornato?

"Sì.

"Di' la verità.

"Sì, sono contento.

"Mi ha stretto tra le braccia, forte. Sentivo il suo sudore. Mi ha sussurrato in un orecchio: "Stringimi, Michele, stringimi! Fammi sentire quanto sei forte.

L'ho abbracciato più forte che potevo e mi veniva da piangere. Le lacrime mi scendevano e mi si stringeva la gola.

"Che fai, piangi?

Ho singhiozzato. "No, non piango.

Ha tirato fuori dalla tasca un fazzoletto stropicciato. "Asciugati quelle lacrime, che se qualcuno ti vede fai la figura del a femmina. Michele, in questi giorni ho molto da fare e quindi devi ubbidire. Tua madre è stanca. Piantala con questi capricci. Se fai il bravo, appena finisco ti porto al mare. Andiamo sul pedalò.

Ho rantolato. "Che è il pedalò?

"E' una barca che invece dei remi ha i pedali come una bicicletta.

Mi sono asciugato le lacrime. "Ci si può andare fino in Africa?

"Devi pedalare per arrivare in Africa.

"Io voglio andare via da Acqua Traverse.

"Che c'è, non ti piace più?

Gli ho ridato il fazzoletto. "Andiamo al Nord.

"Perché te ne vuoi andare?

"Non lo so... Non mi piace più stare qua.

Ha guardato lontano. "Ci andremo.

Ho strappato un altro rametto di rosmarino.

Aveva un buon odore. "Tu li conosci gli orsetti lavatori?

Are sens