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Me ne sono andato.

Ad Acqua Traverse si giocava a un due tre stella.

Il Teschio, Barbara e Remo erano fermi, sotto il sole, in strane posizioni.

Salvatore, con la testa contro il muro, ha urlato. "Un, due, tre, stellaaa!" Si è girato e ha visto il Teschio.

Il Teschio esagerava sempre, invece di fare tre passi ne faceva quindici e veniva beccato. Poi non ci stava. Tu gli dicevi che lo avevi visto, ma lui non ti stava a sentire. Per lui tutto il mondo barava.

Lui no, lui era un santo. E se gli dicevi qualcosa cominciava a prenderti a spinte. In un modo o nell'altro vinceva sempre. Pure con le bambole avrebbe fatto in modo di vincere.

Sono passato tra le case pedalando piano. Ero stanco e arrabbiato. Non ero riuscito a dire a Filippo di sua mamma.

Il camion di papà era posteggiato sotto casa, accanto al macchinone grigio del vecchio.

Avevo fame. Ero scappato senza fare colazione. Ma non mi andava tanto di salire.

Il Teschio mi si è avvicinato. "Dov'eri sparito?

"A fare un giro.

"Te ne stai sempre per conto tuo. Dove vai?

Non gli piaceva quando ti facevi gli affari tuoi.

"Al torrente.

Mi ha squadrato sospettoso. "A che fare?

Ho sollevato le spalle. "Niente. Sull'albero.

Ha fatto la faccia schifata di uno che si è mangiato una mela marcia.

Togo è arrivato e ha cominciato a mordermi la ruota della bicicletta.

Il Teschio gli ha mollato un calcio. "Vai via, cagnaccio. Buca i copertoni con quei denti di merda.

Togo è scappato da Barbara che stava seduta sul muretto e le è saltato in braccio. Barbara mi ha salutato. Ho risposto con un cenno della mano.

Il Teschio ha osservato la scena. "Che sei diventato amico della cicciona?

"No...

Mi ha squadrato per capire se dicevo la verità.

"No, te lo giuro!

Si è rilassato. "Ah, ecco. Ti va di fare una partita a pallone?

Non mi andava, ma dirgli di no era pericoloso.

"Non fa troppo caldo?

Mi ha afferrato il manubrio. "Tu stai facendo un po' lo stronzo, lo sai?

Ho avuto paura. "Perché?" Il Teschio poteva improvvisamente storcersi e decidere di tirarti giù dalla bicicletta e prenderti a botte.

"Perché si.

Per fortuna è apparso Salvatore. Faceva rimbalzare il pallone sulla testa. Poi lo ha stoppato con il piede e se l'è messo sotto il braccio. "Ciao, Michele.

"Ciao.

Il Teschio gli ha domandato. "Ti va di giocare?

"No.

Il Teschio si è indispettito. "Siete due merdosi! Allora, sapete che faccio?

Me ne vado a Lucignano". E se n'è andato tutto incazzato.

Ci siamo messi a ridere, poi Salvatore mi ha detto: "Vado a casa. Vuoi venire da me che giochiamo a Subbuteo?

"Non mi va tanto.

Mi ha dato una pacca sulle spalle. "Va bene.

Allora ci vediamo dopo. Ciao". Si è allontanato palleggiando.

Are sens

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