"Unleash your creativity and unlock your potential with MsgBrains.Com - the innovative platform for nurturing your intellect." » » David Copperfield- Charles Dickens-eBook online free

Add to favorite David Copperfield- Charles Dickens-eBook online free

Select the language in which you want the text you are reading to be translated, then select the words you don't know with the cursor to get the translation above the selected word!




Go to page:
Text Size:

Charles Dickens David Copperfield

te come una nuvola quando non c’è vento. In principio, sembrò meravigliarsi della pietosa tenerezza con cui il dottore le parlava, e del suo desiderio ch’ella facesse venir la madre, per rompere un po’ la monotonia di quella vita. Spesso, quando noi eravamo al lavoro ed ella ci sedeva accanto, la vedevo ferma a guardare il marito con la memorabile espressione di quella sera.

Dopo, a volte, la vedevo levarsi con gli occhi umidi di pianto e uscir dalla stanza. Gradatamente, un’ombra di infelicità velò la sua bellezza, e diventò più densa ogni giorno. La signora Markleham era allora una regolare inquilina della casa; ma essa non faceva che ciarlare, non accorgendosi di nulla.

A misura che avveniva quel lento mutamento in Annie, la quale una volta era come un raggio di sole nella casa del dottore, questi diventava più vecchio all’aspetto e più grave; ma la dolcezza del suo carattere, la placida gentilezza dei suoi tratti, e la sua benevola sollecitudine per lei, erano, se mai, aumentate. Lo vidi una volta, presto, la mattina del genetliaco della moglie, nel momento ch’ella venne a sedersi nel vano della finestra della stanza dove lavoravamo (come soleva sempre, ma come fece allora con un’aria timida e incerta che mi sembrò molto commovente), prenderle la testa fra le mani, baciarla, e andar frettolosamente via, troppo commosso per rimanere. Vidi lei rimanere nel punto dove egli l’aveva lasciata, rigida come una statua, e poi chinar la testa, e giungere le mani, e piangere, non so dire come an-1108

Charles Dickens David Copperfield

gosciosamente.

In appresso, immaginai talvolta nei momenti che rimanevamo soli, ch’ella volesse parlarmi. Ma non disse mai una parola. Il dottore aveva sempre qualche nuovo progetto per farla partecipare, a divertimenti fuori di casa, con la madre; e la signora Markleham, che andava matta per i divertimenti, e che non cercava altro, vi correva con indicibile slancio, e lodava altamente il genero. Ma Annie si lasciava condurre triste e svogliata dove la madre la conduceva, e sembrava non curarsi di nulla.

Non sapevo che pensare, e neppure mia zia, che doveva aver camminato, in varie volte, un centinaio di miglia nella sua incertezza. Il più bizzarro si era che la sola persona che sembrasse arrecare un vero sollievo nella regione segreta di questa infelicità domestica, era il signor Dick.

Mi sarebbe impossibile dire, come sarebbe stato impossibile a lui stesso, quali fossero i suoi pensieri al riguardo, o le sue osservazioni. Ma la venerazione ch’egli aveva per il dottore, come ho ricordato nella narrazione della mia vita scolastica, era illimitata; e vi è una sottigliezza di percezione nel vero affetto, che si lascia indietro, anche quando si tratti dell’affetto di qualche povero animale per l’uomo, perfino l’intelligenza più alta. Nel signor Dick questo spirito del cuore, se così posso chiamarlo, vide qualche raggio della verità.

1109

Charles Dickens David Copperfield

Egli aveva orgogliosamente ripreso a esercitare il suo privilegio, in molte delle sue ore di riposo, di passeggiare su e giù nel giardino col dottore; appunto come soleva passeggiare nel giardino di Canterbury.

Ma non appena le cose furono nella condizione già detta, egli dedicò tutte le sue ore di riposo (e si levava più presto per averne di più) a quelle passeggiate. Se non era mai stato più felice di quando il dottore gli leggeva la sua prodigiosa opera, il Dizionario, egli appariva ora veramente infelice, se il dottore non lo traeva di tasca e cominciava. Quando il dottore e io eravamo occupati, egli aveva contratto l’abitudine di passeggiare su e giù nel giardino con la signora Strong, aiutandola a coltiva-re i suoi fiori prediletti, o a ripulire le aiuole. Forse quell’interessamento e il suo affettuoso sguardo trova-vano sempre una rispondenza nei cuori dei due coniugi; ciascuno sapeva che l’altro voleva bene al signor Dick, e ch’egli voleva bene a entrambi; ed egli diventò ciò che nessun altro poteva diventare... un legame fra loro.

Quando penso a lui, e lo veggo, col volto saggio e impenetrabile, passeggiare su e giù col dottore, felice di tutte le parole incomprensibili del Dizionario; quando penso a lui, e lo veggo portare dietro Annie un colossale annaffiatoio, o trascinarsi carponi, occupato in pazienti e microscopici lavori fra le foglioline, esprimendo, come nessun filosofo avrebbe potuto, in tutto ciò che faceva, un delicato desiderio di rendersi utile, mostrando simpatia, fedeltà ed affetto da ogni buco, per così dire, del-1110

Charles Dickens David Copperfield

l’annaffiatoio; quando mi dico che in quei momenti, la sua anima, tutta compresa dalla muta tristezza dei suoi amici, non si smarriva più nelle antiche follie, e che neppure una volta introdusse nel giardino l’infelice re Carlo, che non inciampò un momento nella sua buona volontà riconoscente, che non dimenticò mai che v’era lì qualche malinteso da appianare, mi sento quasi confuso d’aver potuto credere ch’egli non fosse sempre con la testa a posto, specialmente se tengo conto del poco che ho fatto con la mia.

– Soltanto io so, Trot, quanto valga quell’uomo! –

osservava orgogliosamente mia zia, allorché se ne parlava. – Dick farà ancora di più.

Prima di chiudere questo capitolo, bisogna che passi a un altro soggetto. Mentre in casa del dottore c’erano ancora gli ospiti, osservai che il portalettere ogni mattina portava due o tre missive per Uriah Heep, che rimaneva a Highgate con gli altri, essendosi in tempo di vacanza.

L’indirizzo era sempre di mano del signor Micawber, che adottava per gli affari il rondo. Ero lieto di conchiudere, da quei leggeri indizi, che il signor Micawber se la passava bene; e quindi fui molto sorpreso il giorno che ricevei la seguente lettera da parte della sua amabile moglie:

« Canterbury, lunedì sera.

1111

Charles Dickens David Copperfield

«Indubbiamente sarete meravigliato, mio caro signor Copperfield, di ricevere questa lettera. Forse lo sarete ancora più dal suo contenuto, e molto più ancora dalla preghiera di segreto assoluto che mi onoro di farvi. Ma i miei sentimenti di moglie e di madre han bisogno d’uno sfogo; e giacché non voglio consultare la mia famiglia (già poco favorevole alle idee del signor Micawber), non conosco altri che il mio amico ed ex-pensionario al quale ricorrere per consiglio.

«Voi forse sapete, mio caro signor Copperfield, che fra me e il signor Micawber (che io non abbandonerò mai), ha regnato sempre un sentimento di reciproca fiducia. Il signor Micawber avrà potuto di tanto in tanto firmare una cambiale senza consultarmi o inesattamente informarmi sul termine della scadenza. Questo si è potuto dare; ma, in generale, il signor Micawber non ha tenuto nulla nascosto al seno dell’affetto – alludo a sua moglie

– e ha invariabilmente, nell’atto di andare a coricarsi, ri-capitolato gli avvenimenti del giorno.

«Ora immaginate, mio caro signor Copperfield, tutta l’amarezza dei miei sentimenti, se vi dico che il signor Micawber è interamente mutato. Egli è riservato. Egli è segreto. La sua vita è un mistero alla compagna delle sue gioie e delle sue tristezze – alludo di nuovo a sua moglie – e io posso assicurarvi che oltre al sapere che egli sta mattina e sera nello studio, di lui so ora meno di quanto sappia di quell’uomo favoloso, del quale si rac-1112

Charles Dickens David Copperfield

conta ai bambini che viveva leccando i muri.

«Ma questo non è tutto. Il signor Micawber è accigliato, è severo, vive come un estraneo col nostro figliuolo maggiore e con la nostra figliuola, non parla più con orgoglio dei suoi gemelli, e guarda con un’occhiata fredda perfino l’innocente diventato recentemente un membro del nostro circolo familiare. I mezzi pecuniari per far fronte alle nostre spese, ridotte al minimo necessario, li ottengo da lui con gran difficoltà. Egli mi minaccia continuamente d’andar lontano a farsi colono (è la sua esatta espressione); e inesorabilmente rifiuta di darmi la minima spiegazione d’una condotta che mi fa male.

«Tutto questo è assai duro a sopportare, tutto questo mi strazia. Se voi, conoscendo i miei deboli mezzi , voleste darmi qualche consiglio sul modo di esercitarli in un dilemma così insolito, aggiungereste un’altra obbligazione a tutte quelle di cui vi sono debitrice. Con le tenere espressioni dei miei figliuoli, e un sorriso dal fortunatamente inconscio nuovo arrivato, io rimango, caro signor Copperfield, la vostra afflitta

«EMMA MICAWBER».

Non mi sentii in diritto di dare a una donna dell’esperienza della signora Micawber un consiglio diverso da quello di cercare di riconquistare il signor Micawber a 1113

Charles Dickens David Copperfield

forza di pazienza e di bontà (della quale cosa ero a ogni modo sicuro); ma la sua lettera non mi diede perciò meno da pensare.

1114

Charles Dickens David Copperfield

XLIII.

UN ALTRO SGUARDO AL PASSATO

Sostiamo di nuovo innanzi a un periodo memorabile della mia vita. Tiriamoci da parte per veder sfilare in una oscura processione i fantasmi, accompagnati dalla mia stessa ombra, di quei giorni che furono.

Settimane, mesi, stagioni, si dileguano, e mi sembrano poco più d’una giornata estiva e d’una serata invernale.

Ora la campagna dove vado a passeggio con Dora è tutta un fiore, un campo d’oro lucente; e ora la brughiera invisibile giace a poggetti e a monticelli sotto una coltre di neve. In meno d’un soffio, il fiume che scorre a traverso le nostre passeggiate della domenica scintilla al sole d’estate, è increspato dal vento invernale, o appe-santito da mobili lastre di ghiaccio. Più rapido che mai il fiume corre verso il mare, balena, s’oscura e dilegua.

Non un filo è mutato in casa delle due vecchie sorelle che mi dan l’immagine di due uccelli. Il pendolo sul caminetto continua il suo tic-tac, il barometro continua a rimaner sospeso nel vestibolo. Né l’orologio né il barometro sono mai esatti; ma noi crediamo in entrambi, devotamente.

1115

Charles Dickens David Copperfield

Sono legalmente maggiorenne. Ho raggiunto la dignità dei ventun anni. Ma è una specie di dignità che chiunque può conseguire. Vediamo piuttosto ciò che ho saputo fare.

Ho domato quell’arte selvaggia che si chiama la stenografia, e ne traggo dei rispettabili guadagni. Ho una gran riputazione per la mia abilità in tutti i misteri di quell’ar-te, e faccio parte d’una schiera di dodici stenografi che raccolgono le discussioni parlamentari per un giornale del mattino. Tutte le sere, prendo nota di predizioni che non si avverano mai, di programmi che non sono mai messi in esecuzione, di spiegazioni fatte unicamente per dar polvere negli occhi. Io faccio continue orge di parole. Britannia, l’infelice donna, mi sta sempre dinanzi, come un pollo allo spiedo, ben pulito e lardellato: passato da parte a parte da penne d’acciaio, e legato e stretto, intorno intorno, da un nastrino rosso. Sto dietro le quin-te abbastanza per sapere il valore della vita politica: quindi politicamente sono un incredulo, e non sarò mai un convertito.

Il mio caro amico Traddles s’è provato anche lui nello stesso lavoro, ma senza riuscirvi. Non ha perso il buon umore per il suo insuccesso, e mi ricorda che egli s’è considerato sempre di duro comprendonio. Lo stesso giornale dove io lavoro lo impiega di tanto in tanto a raccogliere fatti, che poi sono trascritti e abbelliti da penne più abili. Egli entra nel foro, e con ammirabile in-1116

Charles Dickens David Copperfield

dustria e abnegazione è riuscito a raggranellare un altro centinaio di sterline da offrire a un procuratore del quale frequenta lo studio. Una gran quantità di vino di Porto fu consumata il giorno del suo ricevimento; e, considerando la spesa, debbo credere che gli studenti del Temple ne abbiano largamente approfittato.

Are sens