"Unleash your creativity and unlock your potential with MsgBrains.Com - the innovative platform for nurturing your intellect." » » David Copperfield- Charles Dickens-eBook online free

Add to favorite David Copperfield- Charles Dickens-eBook online free

Select the language in which you want the text you are reading to be translated, then select the words you don't know with the cursor to get the translation above the selected word!




Go to page:
Text Size:

Tutto questo, dico, è un evento di ieri. Eventi di data più recente si sono allontanati verso quella sponda dove riappariranno tutte le cose dimenticate; ma quello sta fermo come uno scoglio altissimo sull’Oceano.

Sapevo che Peggotty sarebbe venuta in camera mia.

La calma di quel giorno (era come una domenica, non so più quale) era necessaria ad entrambi. Si sedette al mio fianco sul mio lettino; e tenendomi la mano e a volte portandosela alle labbra, come avrebbe potuto fare col mio fratellino, mi disse, come meglio poteva, tutto ciò che aveva da dire su quanto era avvenuto.

– Da lungo tempo –, disse Peggotty – non si sentiva bene. Non era felice, e aveva lo spirito inquieto. Quando nacque il bambino, pensai che si sarebbe rimessa, ma deperiva e diventava più cagionevole ogni giorno. Se ne stava sola, prima che nascesse il bambino, e piangeva; ma dopo soleva cantargli la ninna-nanna... e così piano, che una volta, sentendola, mi parve di sentire una voce in cielo, che si dileguasse.

«Poi diventò, credo, più timida e più sgomenta. Una sola parola dura era come un colpo per lei. Ma con me 238

Charles Dickens

David Copperfield

era sempre la stessa. La povera padrona mia non cambiò mai con la sua stupida Peggotty, mai, mai.»

Qui Peggotty si fermò, carezzandomi dolcemente la mano.

– L’ultima volta che mi parve tornata quella di prima, fu la sera del tuo arrivo a casa, mio caro. Il giorno che te ne andasti, mi disse: «Non rivedrò più il mio caro figlio.

Una voce mi dice che sarà così, lo so».

«Fece di tutto per darsi coraggio, dopo. Molte volte, quando le si diceva che era spensierata e sventata, faceva le viste di crederlo; ma non era più quel tempo. Non disse mai a suo marito ciò che aveva detto a me... temeva di dirlo a chiunque, finché una sera, poco più d’una settimana prima della disgrazia, gli disse: «Mio caro, mi sento morire».

« – Sono tranquilla, ora, Peggotty – mi disse, quando la misi a letto quella sera. – Ogni giorno che passa, per pochi giorni ancora, il poverino se ne persuaderà meglio; e poi sarà finita. Sono molto stanca. Se questo è sonno, statti accanto a me, mentre dormo: non mi lasciare. Dio benedica i miei figliuoli! Dio protegga e aiuti il mio fi-gliolo orfano!»

«E non la lasciai mai più – disse Peggotty. – Ella parlava spesso a quei due da basso... perché li amava, e non poteva fare a meno di voler bene a chiunque le fosse intorno... ma quando se ne andavano dal suo capezzale, si 239

Charles Dickens

David Copperfield

volgeva a me, come per riposare dov’era Peggotty, e non si addormentò mai diversamente.

«L’ultima notte, nella serata, mi baciò e disse: – Se dovesse morire anche il mio bimbo, Peggotty, che me lo lascino in braccio e ci seppelliscano insieme. (Fu fatto così; perché il caro angioletto è morto il giorno dopo). E

il mio figliuolo più caro ci accompagni fino al nostro luogo di riposo; e digli che sua madre, al letto di morte, l’ha benedetto non una, ma mille volte».

Seguì un altro silenzio, e un’altra carezza sulla mia mano.

– Era già assai tardi la notte – disse Peggotty – quando mi chiese un po’ d’acqua; e, dopo aver bevuto, mi sorrise con tanta dolcezza... cara! bella!

«L’alba era spuntata e il sole si levava, quando ricordò che il signor Copperfield era con lei stato sempre tanto buono e pieno di delicati riguardi, e che le diceva, quand’ella dubitava di sé, che un cuore pieno di amore è di gran lunga migliore e più forte, e che con lei egli si sentiva felice, «Peggotty, mia cara», allora le aveva detto, «avvicinati un po’ più», perché era molto debole,

«Mettimi il tuo braccio qui sotto il collo», ella disse, «e voltami verso di te, perché il tuo viso s’allontana, e io voglio che mi stia vicino». La misi come ella desiderava e, oh, Davy, era giunto il tempo che s’avveravano le mie parole... quando poteva riposar la testa sul braccio della 240

Charles Dickens

David Copperfield

sua stupida Peggotty... e spirò come un bambino che s’addormenti.

Così finì la narrazione di Peggotty. Da quell’istante in cui appresi i particolari della morte di mia madre, l’immagine più recente di lei si dileguò da me. Da quell’istante la ricordai solo come la giovine madre delle mie impressioni infantili, quella che soleva avvolgersi i riccioli della testa intorno all’indice, e danzar con me ; nel salotto alla luce del crepuscolo. Ciò che mi aveva narrato Peggotty, invece di rappresentarmi l’ultimo periodo della sua vita, mi scolpì in mente la sua primissima immagine. Può sembrar curioso, ma è vero. Morendo, ella ritornava alla sua prima serena giovinezza, e annullava il resto.

La madre che giaceva nella tomba, era la madre della mia infanzia; la creaturina nelle sue braccia ero io stesso, come ero stato una volta, muto per sempre sul suo seno.

241

Charles Dickens

David Copperfield

X.

PRIMA NEGLETTO E POI BEN PROVVE-

DUTO

Celebrato il funerale, e aperte in casa le finestre per ammettervi largamente la luce, il primo atto d’amministrazione della signorina Murdstone fu di licenziare Peggotty, dandole il preavviso di un mese. Per quanto a Peggotty non garbasse servire i Murdstone, ci sarebbe rimasta per amor mio, rinunziando a un posto anche presso la migliore famiglia del mondo. Ella mi disse che ci dovevamo separare e perché, e con tutta sincerità cercammo di confortarci a vicenda.

Riguardo al mio avvenire, non fu detta una parola, né fatto un passo. Credo che essi sarebbero stati felici se avessero potuto licenziare anche me col semplice preavviso d’un mese. Presi una volta tutto il mio coraggio a due mani per domandare alla signorina Murdstone quando sarei tornato a scuola; ma ella mi rispose asciutta asciutta di credere che non ci sarei tornato più. E non mi fu detta altra parola. Ero ansioso di sapere che ne sarebbe stato di me, come pure ardeva di saperlo Peggotty; ma né io né lei potemmo raccogliere informazioni di sorta su questo capo.

242

Charles Dickens

David Copperfield

V’era un cambiamento nella mia condizione che, se per il momento la rendeva più tollerabile e meno disagiata, avrebbe dovuto darmi, se fossi stato in grado di valutar-la giustamente, la maggiore inquietudine per l’avvenire.

Si trattava di questo. La rigorosa soggezione alla quale ero sottoposto s’era completamente allentata. Non solo non ero più costretto a digerirmi tutta la mia noia nel salotto, ma molte volte, andandovi ad occupare il mio posto, ne ero allontanato con un aggrottamento di ciglia dalla signorina Murdstone. Lungi poi dal vietarmi la compagnia di Peggotty, purché me ne stessi lontano dal luogo onorato dalla presenza del signor Murdstone, non si cercava e non si chiedeva più dove mai m’andassi a rifugiare. In principio ebbi ogni giorno il timore ch’egli di nuovo volesse assumersi la cura della mia educazione, o che volesse dedicarvisi la signorina Murdstone; ma presto cominciai a pensare che le mie paure erano infondate, e che non dovevo aspettarmi che un abbandono assoluto.

Non credo che questa scoperta allora m’addolorasse molto. Ero ancora stordito dal colpo della morte di mia madre, e in una specie di apatia per tutto ciò ch’era considerazione d’ordine diverso. Varie volte, rammento, ri-flettei al caso ch’io non dovessi più studiare ed esser lasciato a me stesso; e di crescere e diventare un triste fannullone destinato ad aggirarsi ozioso per il villaggio; come anche pensai alla possibilità di togliermi da questa prospettiva con l’andare, come l’eroe d’un romanzo, in 243

Charles Dickens

David Copperfield

qualche parte a cercar fortuna; ma non erano che visioni, sogni ad occhi aperti che a volte seguivo, nella solitudine della mia cameretta, come se fossero dipinti o scritti, in modo appena visibile, sulla parete, per poi dileguarsi e lasciarla di nuovo nuda.

Peggotty – dissi pensoso una sera, mentre mi scaldavo le mani al fuoco della cucina – il signor Murdstone mi vuol molto meno bene di prima. Non mi volle mai molto bene, Peggotty; ma ora, se potesse, farebbe volentieri a meno di vedermi.

– Forse è per il dolore – disse Peggotty, carezzandomi i capelli.

– Credo, Peggotty, d’essere afflitto anch’io. Se fosse così, non direi nulla. Ma non è così; oh, no, non è così!

– Come sai che non è così? – disse Peggotty, dopo un minuto di silenzio.

– Oh, il suo dolore è una cosa molto diversa! Egli in questo momento è afflitto, e se ne sta accanto al fuoco con la signorina Murdstone; ma se ci andassi io, Peggotty, mostrerebbe non la sua afflizione, ma qualche altra cosa.

Are sens