nonna Arianna è morta. E mio fratello è morto. Sono tutti morti. Sono tutti morti e vivono in buchi come questo. E in uno ci sono io. Tutti quanti. Il mondo è un posto pieno di buchi dove dentro ci sono i morti. E anche la luna è una palla tutta piena di buchi e dentro ci sono altri morti.
"Non è vero". Gli ho poggiato una mano sulla schiena. "Non si vede niente.
La luna è normale. E tua madre non è morta. L'ho vista io. Mi devi stare a sentire.
E' rimasto un po' zitto, poi mi ha chiesto: "Allora perché non viene qui?
Ho scosso la testa. "Non lo so.
"Perché non viene a prendermi?
"Non lo so.
"E perché io sto qui?
"Non lo so". Poi ho detto, così piano che non poteva sentirmi: "Mio papà ti ci ha messo qua.
Mi ha dato un calcio. "Tu non sai niente. Lasciami in pace. Tu non sei l'angelo custode. Tu sei cattivo. Vattene". E si è messo a piangere.
Non sapevo che fare. "Io non sono cattivo. Io non c'entro niente. Non piangere, per favore.
Ha continuato a scalciare. "Vattene. Vattene via.
"Ascoltami...
"Vai via!
Sono scattato in piedi. "Io sono venuto fino a qua per te, ho fatto tutta la strada, due volte, e tu mi cacci via. Va bene, io me ne vado, ma se me ne vado non torno più. Mai più. Rimarrai qui, da solo, per sempre e ti taglieran-no tutte e due le orecchie".
Ho afferrato la corda e ho cominciato a risalire. Lo sentivo piangere. Sembrava che stesse soffocando.
Sono uscito dal buco e gli ho detto: "E non sono il tuo angelo custode!
"Aspetta...
"Che vuoi?
"Rimani...
"No. Hai detto che me ne devo andare e ora me ne vado.
"Ti prego. Rimani.
"No!
"Ti prego. Solo per cinque minuti.
"Va bene. Cinque minuti. Ma se fai il pazzo me ne vado.
"Non lo faccio.
Sono sceso giù. Mi ha toccato un piede.
"Perché non esci da quella coperta?" gli ho domandato e mi sono rannicchiato vicino a lui.
"Non posso, sono cieco...
"Come sei cieco?
"Gli occhi non si aprono. Voglio aprirli ma rimangono chiusi. Al buio ci vedo.
Al buio non sono cieco". Ha avuto un'esitazione. "Lo sai, me lo avevano detto che tornavi.
"Chi?
"Gli orsetti lavatori.
"Basta con questi orsetti lavatori! Papà mi ha detto che non esistono. Hai sete?
"Sì.
Ho aperto la cartella e ho tirato fuori la bottiglia. "Ecco.
"Vieni". Ha sollevato la coperta.
Ho fatto una smorfia. "Lì sotto?" Mi faceva un po' schifo. Ma così potevo vedere se aveva ancora le orecchie al loro posto.
Ha cominciato a toccarmi. "Quanti anni hai?