– Il signorino Davy! Il signorino Davy!
A un tratto fu un mucchio di strette di mani, e di domande sulla salute di ciascuno, e di espressioni di gioia per quella visita. Si parlava tutti in una volta. Il pescatore Peggotty era così lieto e orgoglioso dal canto suo, che non sapeva che dire o che fare, e continuava a stringer la mano a me e poi a Steerforth, e poi di nuovo a me e poi di nuovo a Steerforth, e così per molto tempo, interrom-pendosi di tratto in tratto per arruffarsi gl’ispidi capelli, e per ridere con tanta giovialità e soddisfazione, che era una festa guardarlo.
– Ebbene, che questi due signori... due signori già gran-554
Charles Dickens
David Copperfield
di... dovessero venire in casa mia questa sera... è una cosa che non avrei mai pensato, mai e poi mai! Emilia, diletta mia, vieni qui. Ecco quel signore di cui ti abbiamo parlato! È venuto a trovarci insieme col signorino Davy, nella più bella sera che mai fu o sarà nella vita di tuo zio. Evviva, evviva!
Dopo aver detto tutto questo in un fiato, e con grande animazione e piacere, il pescatore Peggotty prese estati-co tra le sue grosse mani il viso della nipote, e baciando-lo una dozzina di volte, se lo trasse con nobile orgoglio ed amore sul vasto petto, e lo carezzò col tocco delicato d’una dama. Poi la lasciò andare; quando ella fu scomparsa nella cameretta dove io bambino avevo dormito, il pescatore Peggotty girò lo sguardo su noi, caldo d’una indescrivibile soddisfazione.
– Se voi due signori... signori grandi ora, e che signori!... – disse il pescatore Peggotty.
– Sì, sì – gridò Cam. – Ben detto! Proprio così. Signorino Davy... signori grandi... proprio così.
– Se voi due signori, signori grandi – disse il pescatore Peggotty – non mi scuserete per questo mio stato, quando saprete come stan le cose, vi chiederò io scusa. Emilia, mia cara... Ella sa che debbo dire – qui là sua gioia proruppe di nuovo – ed è scomparsa. Sposina disse –
alla signora Gummidge – vuoi avere la bontà di andare a veder dove s’è cacciata?
555
Charles Dickens
David Copperfield
La signora Gummidge disse di sì, e scomparve.
– Se questo non è – disse il pescatore Peggotty – il più bel giorno della mia vita, io sono un’ostrica, e cotta anche... e non dico altro. Ecco l’Emilietta, signore – in un bisbiglio a Steerforth – quella che avete visto poco fa tutta rossa...
Steerforth non fece che un cenno con la testa; ma con un compiacimento e un interesse così vivi, che quegli gli rispose come se avesse parlato.
– Certo – disse il pescatore Peggotty. – È lei, ed è proprio così. Grazie, signore...
Cam mi fece cenno parecchie volte, come per voler dire la stessa cosa…
– Questa è la nostra Emilietta – disse il pescatore Peggotty – ed è stata in casa nostra tutto ciò che per una casa (io sono ignorante, ma così credo) può essere una creatura così bella. Non è mia figlia; non ho avuto mai figli; ma non potevo volerle più bene. Voi mi capite.
Non potevo volergliene di più.
– Lo capisco benissimo – disse Steerforth.
– Io vi conosco, signore – rispose il pescatore Peggotty
– e vi ringrazio di nuovo. Il signorino Davy può ricordarsi com’ella fosse; potete giudicar da voi stesso come ella sia ora; ma né l’uno né l’altro di voi può sapere ciò che è stata, è, e sarà per me che le voglio tanto bene. Io 556
Charles Dickens
David Copperfield
sono un individuo ispido, signore – disse il pescatore Peggotty – ispido come un riccio di mare; ma nessuno, che non sia una donna, forse, può comprendere ciò che l’Emilietta rappresenta per me. E a dirla fra noi – abbassando maggiormente la voce – quella donna non si chiama neppure Gummidge, benché questa abbia un mucchio di buone qualità.
Il pescatore Peggotty s’arruffò di nuovo con le mani i capelli, come a mo’ di preparazione di ciò che stava per dire, e continuò, con la faccia fra le mani:
– V’era una certa persona che aveva conosciuto la nostra Emilia, dal tempo che il padre di lei era rimasto annegato; e l’aveva vista continuamente, bambina, ragazza, giovinetta. Non era una persona molto bella a guardare – disse il pescatore Peggotty – no, qualche cosa della mia stessa stoffa... ispido... con l’aspetto del lupo di mare, ma dopo tutto un buon giovane, e col cuore saldo.
Mi sembrava che non avessi mai visto Cam sorridere di qualche cosa con la stessa persistenza di quel momento.
– Che deve fare allora questo povero marinaio – disse il pescatore Peggotty, con la faccia ch’era una luna piena di delizia – se non dare tutto il suo cuore alla nostra Emilietta? Egli la segue da per tutto, diventa come la sua ombra, perde l’appetito, e nel frattempo mi fa capire 557
Charles Dickens
David Copperfield
chiaramente ciò che desidera. Ora anch’io potevo sperare, sapete, che la nostra Emilietta si mettesse a posto, si maritasse. Potevo desiderare di vederla, in ogni caso, legata a un giovane onesto che avesse il diritto di difen-derla. Io non so quanto potrò ancora campare, o se morrò presto; ma so che se fossi travolto, qualche notte, dalla burrasca, e dovessi vedere i lumi della città ardere l’ultima volta dietro le onde alle quali non avessi la forza di resistere, io me ne potrei andar giù più tranquillo, pensando: «Ecco un uomo lì sulla sponda, più saldo del ferro nel suo bene per l’Emilietta, Dio lo benedica! Nessun male può capitarle, finché quell’uomo vive».
Il pescatore Peggotty, gravemente, fece un cenno con la destra, come se stesse additando per l’ultima volta i lumi della città, e poi, scambiando un’ammiccatina d’occhi con Cam, continuò:
– Bene! Io gli consiglio di parlare all’Emilia. Egli è abbastanza grande, ma è più timido d’un bambino, e non osa. Così parlo io. «Che! Lui!» dice l’Emilietta. «Oh, zio! Non potrei mai sposar lui. È un così bravo giovine!». Io le do un bacio, e non le dico altro che questo: «Mia cara, tu hai ragione di parlar sinceramente, tu devi sceglier da te, tu sei libera come un uccello». Poi vado da lui, e gli dico: «Vorrei che fosse stato come tu desideravi, ma non si può. Ma tutti e due potete rimanere come eravate, e ciò che ti dico è questo: rimani con lei come eri prima, da uomo». Egli, stringendomi la 558
Charles Dickens
David Copperfield
mano, mi dice: «E così sarò». Ed è stato così – bravo e virile – per due anni continui, e s’è comportato sempre come prima.
Il viso del pescatore Peggotty, che aveva variato nelle espressioni in conformità delle vicende della narrazione, ora riassunse quella di dianzi, di gioioso trionfo, e, mettendo una mano sul mio ginocchio e una mano su quello di Steerforth (dopo averle umettate, per dar maggior solennità all’atto), divise fra noi il seguente discorso: