Charles Dickens
David Copperfield
risposi.
– Un fenomeno nautico, no? – disse, ridendo, Steerforth.
– Davvero dice così, e tu sai che è sincero. E poi so l’ardore che tu metti in tutto ciò che fai, e con quanta facilità tu t’impossessi di ogni cosa. E quello che mi fa meraviglia di più in te, Steerforth, si è che ti appaghi di questo mobile e capriccioso impiego delle tue facoltà.
– Appagarmi? – egli rispose allegramente. – Io non son mai pago di nulla, tranne che della tua ingenuità, mia gentile Margheritina. Quanto alla mia mobilità, non ho mai imparato l’arte di adattarmi a nessuna delle ruote sulle quali girano e girano gl’Issioni dei nostri giorni.
Non mi son mai messo ad apprenderla, e non me ne importa un fico... A proposito, sai che ho comprato un battello?
– Che uomo straordinario che sei, Steerforth! – esclamai, fermandomi, perché era la prima volta che me ne parlava. – Forse tu non verrai mai più qui.
– Non so – rispose. – Il posto mi piace. Ad ogni modo –
aggiunse, trascinandomi vivamente – ho comprato un battello che si trovava in vendita – un veliero celere, dice il pescatore Peggotty, che lo comanderà in mia assenza.
– Ora ti comprendo, Steerforth! – dissi, esultante. – Tu fingi d’averlo comprato per te, «in realtà l’hai comprato per fargli un regalo. Avrei dovuto immaginarlo subito, 575
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conoscendoti. Mio caro Steerforth, come dirti ciò che penso della tua generosità?
– Zitto – egli rispose, facendosi rosso. – è meglio non parlarne.
– Non lo sapevo, forse? – esclamai. – Non t’ho più volte detto forse che non c’era gioia o affanno o sentimento di quegli onesti cuori che ti lasciasse indifferente?
– Sì, sì – rispose – me l’hai detto. Ma basta, basta, per carità!
Temendo d’offenderlo col continuare sullo stesso tono, mentre egli desiderava che non se ne discorresse, mi contentai di continuare a pensarci, mentre si andava a passo più rapido di prima.
– Bisognerà rinnovare l’attrezzatura – disse Steerforth –
e lascerò Littimer qui con questo incarico, perché tutto sia fatto a modo. T’ho detto che Littimer è qui?
– No.
– È arrivato stamane, con una lettera di mia madre.
I nostri sguardi s’incontrarono, e m’avvidi che egli era pallido fin sulle labbra, benché mi guardasse con calma e fermezza. Temei che qualche dissapore fra lui e la madre fosse la cagione di quell’accesso di cattivo umore nel quale lo avevo sorpreso solitario accanto al fuoco. E
glielo dissi.
– Oh, no! – rispose, scotendo il capo, e con una risatina.
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– Niente di tutto questo. Ti dicevo, dunque, che è arrivato il mio domestico.
– Lo stesso come sempre – disse Steerforth. – Remoto e cheto come il Polo Nord. Egli si occuperà del nuovo nome da dipingere sul battello. Si chiama il Gabbiano della Tempesta. Ti pare che Peggotty si curi molto dei gabbiani? Gli cambierò il nome.
– E come lo chiamerai?
– Emilia.
Siccome continuava a guardarmi fermo e tranquillo, mi parve d’indovinare che egli volesse rammentarmi che non gli piaceva ch’io mi effondessi sulla sua generosità.
Ma non potei fare a meno di mostrar nel viso il piacere che ne provavo; dissi poco però, ed egli ripigliò il suo solito sorriso, e parve come alleggerito da un grave fardello.
– Ma vedi – disse, guardando innanzi – ecco qui l’Emilietta vera. E Cam con lei. Veramente è un cavaliere fedele. Non la lascia mai.
Cam era allora costruttore di barche: aveva un’inclinazione naturale a quel mestiere, ed era diventato un ope-raio molto abile. Portava il vestito da lavoro, ma, così visibilmente rude, sembrava il più adatto protettore della fiorente personcina al suo fianco. Veramente, v’era nel suo viso una lealtà, un’onestà e un così visibile orgoglio di lei, e tanto amore per lei, che non occorreva altro per 577
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renderlo simpatico a primo aspetto. Pensavo, mentre ci venivano incontro, che erano bene appaiati sotto tutti i rapporti.
Quando noi ci fermammo per salutarli, ella ritrasse timidamente la mano dal braccio di lui, e arrossì porgendola a Steerforth e a me. Lasciatili, dopo esserci scambiate poche parole, ella non rimise la mano nel braccio che aveva lasciato, ma, timida ancora e impacciata, andò innanzi sola. Mi parve che tutto questo fosse molto grazioso e attraente, e lo stesso parve a Steerforth, nell’atto che s’allontanavano al debole chiarore della luna.