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David Copperfield

Gray’s Inn Road.

Gli agi di quell’appartamento erano così scarsi, che trovammo i gemelli, i quali avevano otto o nove anni, addormentati in un’ottomana a letto messa nel salotto, dove il signor Micawber aveva preparato nella brocca del catino ciò che chiamava un «Cotta», la piacevole bevanda per la quale egli andava famoso. Ebbi il piacere, in quell’occasione, di rinnovare la conoscenza del signorino Micawber, un promettente ragazzo di dodici o tredici anni, assai soggetto a quella irrequietezza di membra che non è un raro fenomeno nei fanciulli della sua età. Rifeci inoltre la conoscenza di sua sorella, la signorina Micawber, nella quale, come ci disse il signor Micawber, «sua madre rinnovava la propria giovinezza, come la Fenice».

– Mio caro Copperfield – disse il signor Micawber – tu e il signor Traddles ci trovate sul ciglio dell’emigrazione, e ci perdonerete se in questa circostanza non ci è possibile ricevervi come meritate.

Guardando intorno, mentre davo la risposta adatta, osservai che gli oggetti familiari, tutti affardellati, formavano insieme un bagaglio per nulla affatto ingombrante. Mi congratulai con la signora Micawber per il prossimo cambiamento.

– Mio caro signor Copperfield – disse la signora Micawber – del vostro benevolo interessamento in tutte le 942

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nostre faccende, io sono più che persuasa. La mia famiglia può chiedere che noi andiamo in esilio se vuole, ma io sono moglie e madre, e non abbandonerò mai il signor Micawber.

Traddles, al quale la signora Micawber chiedeva una approvazione con lo sguardo, assentì cordialmente.

– Questa – disse la signora Micawber – questa, almeno, è la mia opinione, mio caro signor Copperfield e signor Traddles, dell’obbligo che contrassi con me stessa quando ripetei le irrevocabili parole: «Io, Emma, prendo te, Wilkins». Lessi tutto il servizio divino a lume di candela la sera prima, e ne trassi la conclusione che non potevo abbandonare mai il signor Micawber. E – disse la signora Micawber – sebbene io mi possa ingannare nel giudizio sul significato della cerimonia, non lo abbandonerò mai.

– Mia cara – disse il signor Micawber, un po’ spazienti-to – non credo che alcuno pensi che tu possa fare qualche cosa di simile.

– So bene, mio caro Copperfield – continuò la signora Micawber – che sono sul punto di abbandonare la mia sorte in mezzo a degli stranieri, e so bene anche che le varie persone della mia famiglia, alle quali mio marito ha scritto nei termini più compiti, annunciando la cosa, non si son curati minimamente di rispondere alle sue comunicazioni. Chi sa, forse son superstiziosa – disse la 943

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signora Micawber – ma mi sembra che mio marito sia destinato a non ricevere mai alcuna risposta alla grande maggioranza delle lettere che scrive. Dal silenzio della mia famiglia arguisco ch’essi sono contrari alla mia risoluzione; ma io non mi farei stornare dalla via del dovere, signor Copperfield, neanche dal papà e dalla mamma, se fossero vivi.

Io espressi il mio parere favorevole alla sua netta risoluzione.

– Può essere un sacrificio – disse la signora Micawber – andarsi a seppellire in una città di provincia; ma certo, signor Copperfield, se è un sacrificio per me, il sacrificio è maggiore per un uomo che ha le qualità di mio marito.

– Oh! Dove andate? – dissi.

Il signor Micawber, che aveva distribuito in giro la bevanda della brocca, rispose.

– A Canterbury. Per dir la verità, mio caro Copperfield, ho fatto un contratto col nostro amico Heep, che mi obbliga d’aiutarlo e servirlo in qualità di suo segretario di fiducia.

Guardai stupito il signor Micawber, che si mostrò lieto della mia sorpresa.

– Son costretto a dichiararti – egli disse, in tono ufficiale

– che le qualità pratiche e i prudenti consigli di mia mo-944

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glie hanno contribuito potentemente a questo risultato. Il guanto di sfida, alla società, al quale una volta, se ti ricordi, fu accennato da mia moglie, in realtà fu gettato in forma d’un annuncio. Raccolto dal mio amico Heep, esso ha condotto a un reciproco accordo. Del mio amico Heep – disse il signor Micawber – che è uomo di acutezza considerevole, io desidero parlare col maggiore rispetto. Il mio amico Heep in realtà non ha fissato il compenso su una cifra troppo alta, ma ha fatto molto per distrigarmi da una rete di penose difficoltà finanziarie, in considerazione del valore dei miei servizi: ed io farò del mio meglio perché i miei servizi gli riescan preziosi.

Quel po’ di destrezza e d’intelligenza che m’è dato di possedere – disse il signor Micawber, e con falsa modestia ed effettivo orgoglio e con l’antico suo piglio di nobiltà condiscendente – sarà consacrato al servizio del mio amico Heep. Ho già qualche pratica legale... giacché parecchie volte ho avuto occasione d’esser citato in cause civili... e subito mi dedicherò a studiare i Com-menti d’uno dei più eminenti e ragguardevoli giuristi inglesi. È inutile aggiungere che voglio alludere al giudice Blackstone.

Queste osservazioni, e la maggior parte delle osservazioni che si fecero quella sera, furono interrotte dalla signora Micawber che scopriva che il signorino Micawber le sedeva sulle scarpe, o si teneva la testa con le braccia come se avesse paura che gli si staccasse, o dava dei calci a Traddles sotto la tavola, o si metteva i 945

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piedi l’uno sull’altro, o li allungava a distanza in apparenza soprannaturale, o si stendeva di fianco coi capelli tra i bicchieri, o manifestava la sua irrequietezza in qualche altra forma incompatibile col generale interesse della compagnia; e interrotte dal signorino Micawber che si risentiva aspramente di quelle scoperte. Io me ne stetti in quel frattempo meravigliato della rivelazione del signor Micawber, e domandandomi che significasse, quando la signora Micawber ripigliò il filo del discorso.

– Ciò che io particolarmente domando a mio marito –

disse la signora Micawber – si è che nel dedicarsi, mio caro Copperfield, a questo ramo subordinato della legge, badi di comportarsi in modo che, alla fine, possa arrampicarsi in vetta all’albero. Io sono convinta che mio marito, applicando il suo ingegno a una professione così adatta a sviluppare la molteplicità delle sue risorse e la sua facilità di loquela, debba segnalarsi. Per esempio, signor Traddles – disse la signora Micawber, assumendo un’aria di profondità – come giudice, o come, diciamo, come cancelliere. Una persona forse si mette fuori di queste dignità nell’assumere un ufficio come quello accettato da mio marito?

– Mia cara – osservò il signor Micawber, ma pur guardando Traddles con aria interrogativa – abbiamo tanto tempo innanzi a noi per parlare di questo.

– Micawber – essa rispose – no! Il tuo errore nella vita consiste nel fatto che tu non guardi abbastanza in alto.

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Tu hai il dovere, per render giustizia alla tua famiglia, se non a te stesso, di comprendere in uno sguardo generale il più lontano punto dell’orizzonte al quale le tue qualità possono condurti.

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