Ho dimenticato, dottore – disse la madre della signora Strong, quando ci fummo seduti – di farti gli auguri di rito; benché, nel caso mio, come si può facilmente immaginare, essi siano lungi dall’esser dei semplici complimenti. Permettimi di augurarti mille di questi giorni.
– Ti ringrazio, mamma – rispose il dottore.
– Mille, mille, mille di questi giorni – disse il Vecchio Soldato. – Non solo per te, ma per Annie e Jack Mal-427
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don, e molte altre persone. Mi sembra ieri, Jack, che tu eri bambino e non arrivavi neppure alle spalle del signorino Copperfield e facevi delle dichiarazioni d’amore dietro i cespugli d’uvaspina in fondo al giardino.
– Mia cara mamma – disse la signora Strong – non andar pensando a queste sciocchezze ora.
– Annie, non far la sciocca – rispose la madre. – Se tu devi arrossire sentendo simili cose, ora che sei una vecchia maritata, quando potrai sentirle senza arrossire?
– Vecchia? – esclamò Jack Maldon. – Annie? Suvvia!
– Sì, Jack – rispose il Vecchio Soldato. – Virtualmente, una vecchia maritata. Non vecchia d’età... perché quando mai m’avete sentito dire, o chi mai m’ha sentito dire, che una ragazza di vent’anni sia vecchia d’età! Tua cugina è moglie del dottore, e, perciò, com’ho detto, una vecchia maritata. E buon per te, Jack, che tua cugina sia moglie del dottore. Tu hai trovato in lui un amico gentile e influente, che ti si mostrerà anche più gentile, m’arrischio a predire, se tu lo meriterai. Io non soffro di falso orgoglio, e non esito ad ammettere, con franchezza, che vi sono alcuni membri della nostra famiglia che hanno bisogno d’un amico. E tu anche ne avevi bisogno, prima che l’influenza di tua cugina te ne procacciasse uno.
Il dottore, nella bontà del suo cuore, fece con la mano un gesto, come per dire che non metteva conto d’occuparsene, e risparmiare a Jack Maldon il ricordo di 428
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qualche altro titolo alla sua riconoscenza. Ma la signora Markleham mutò il suo posto con quello più vicino al dottore, e, mettendogli il ventaglio sulla manica del vestito, disse:
– No, veramente, mio caro dottore, tu mi devi perdonare, se m’indugio tanto su questo; è una cosa che sento profondamente. Questo argomento lo chiamo la mia monomania. Tu rappresenti una benedizione per noi. Tu sei per noi il favore del Cielo!
– Che discorsi, che discorsi! – disse il dottore.
– No, no, ti chieggo scusa – ribatté il Vecchio Soldato. – In famiglia come ci troviamo, perché con l’amico signor Wickfield siamo nella massima confidenza, non posso patire d’esser contraddetta. Comincerò a far valere i miei diritti di suocera, se continui a sgridarmi a quel modo. Io sono perfettamente leale e sincera. Ciò che dico, è quello che dissi quando rimasi a bocca aperta dalla sorpresa... ti ricordi come rimasi sorpresa?... a sentirti domandarmi la mano di Annie. Non che vi fosse nulla di strano nel semplice fatto della domanda... sarebbe ridicolo dirlo... ma perché, avendo tu conosciuto il suo povero padre e avendo conosciuta lei che era appena una bambina di sei mesi, io non t’avevo mai considerato sotto quell’aspetto, e neppur come un uomo che dovesse mai esser candidato al matrimonio... semplicemente questo, sai.
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– Certo, certo – rispose il dottore, messo di buon umore. – Non ci pensare.
– Ma io ci penso – disse il Vecchio Soldato, mettendosi il ventaglio alle labbra. – Ci penso molto. Ricordo queste cose per esser contraddetta, se ho torto. Bene!
Allora parlai ad Annie, e le dissi ciò che era accaduto.
Le dissi: «Mia cara, è venuto il dottor Strong e ti ha fatta argomento d’una bella dichiarazione e d’una offerta».
Insistetti minimamente? No. Dissi: «Ora, Annie, dimmi la verità: il tuo cuore è libero?». «Mamma – essa disse piangendo – io sono molto giovane» cosa perfettamente vera, «e non so neppure se io abbia un cuore». Allora, mia cara», dissi io, «puoi esser certa che è libero. A ogni modo, amor mio», dissi, «il dottor Strong è in grande ansia e bisogna dargli una risposta. Non si può tenerlo così sospeso». «Mamma», disse Annie, sempre piangendo, «sarebbe egli infelice senza di me? Se mai, io l’onoro e lo rispetto tanto che credo che lo sposerò».
E così fu stabilito. E allora, e non prima d’allora, dissi ad Annie: «Annie, il dottor Strong non solo sarà tuo marito, ma rappresenterà la buon’anima di tuo padre: rappresenterà il capo della nostra famiglia, rappresenterà la saggezza, il grado, e posso dire il patrimonio, della nostra famiglia; e sarà, insomma, la sua fortuna». – Dissi così allora, e lo ripeto oggi di nuovo. Se ho qualche merito; è la coerenza.
La figliuola era rimasta silenziosa e calma durante que-430
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sto discorso, con gli occhi fissi al pavimento; e il cugino le stava a fianco, a fissare il pavimento anche lui. Ella allora disse piano, con voce tremante:
– Mamma, hai finito, spero?
– No, mia cara Annie – rispose il Vecchio Soldato – non ho finito ancora. Deploro che tu veramente non ti mostri molto affettuosa verso il tuo sangue; e giacché non serve lagnarmene con te, intendo lagnarmene con tuo marito.
Ora, caro dottore, guarda quella stupida di tua moglie!
Siccome il dottore volse il suo dolce profilo verso la moglie, col suo solito sorriso d’ingenua gentilezza, ella abbassò un po’ la testa. Osservai che il signor Wickfield non la perdeva d’occhio un istante.
– Quando, l’altro giorno, ebbi l’occasione di dire a quella cattiva figlia – proseguì la madre scotendo il capo e il ventaglio verso di lei, scherzosamente – che s’era data in famiglia una circostanza che era bene comunicarti...
veramente era un dovere fartela sapere... lei mi rispose che riferirtela era chiederti un favore; e che, siccome tu eri troppo generoso e chiedere per lei era sicuramente ottenere, essa non volle.
– Annie, mia cara – disse il dottore. – Hai avuto torto.
M’hai privato d’un piacere.
– Quasi le stesse parole che le dissi io! – esclamò sua madre. – Ora, un’altra volta, quando so che per questa ragione non vorrà dirti una cosa, sono decisa, mio caro 431
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