"Le gondole sono le barche veneziane. E si adopera un remo solo.
"Che sono i remi?" ha domandato mia sorella.
"Dei bastoni per muovere la barca.
Era molto bella. Tutta di plastica nera. Con i pezzettini argentati e in fondo un pupazzetto con una maglietta a righe bianche e rosse e il cappello di paglia.
Ma abbiamo scoperto che non la potevamo prendere. Era fatta per essere messa sul televisore. E tra il televisore e la gondola ci doveva stare un centri-no di pizzo bianco. Come un laghetto. Non era un giocattolo. Era una cosa preziosa. Un soprammobile.
"A chi tocca prendere l'acqua? Tra poco si mangia," ci ha domandato mamma.
Papà era davanti alla televisione a guardare le notizie.
Stavo apparecchiando la tavola. "Tocca a Maria. Ieri ci sono andato io.
Maria era seduta sulla poltrona con le sue bambole. "Non ho voglia, vai tu.
A nessuno dei due piaceva andare alla fontana e quindi si faceva a turno, un giorno per uno. Ma era tornato papà e per mia sorella significava che le regole non valevano più.
Ho fatto no con il dito. "Tocca a te.
Maria ha incrociato le braccia. "Io non ci vado.
"Perché?
"Mi fa male la testa.
Ogni volta che non le andava di fare una cosa diceva che le faceva male la testa. Era la sua scusa preferita.
"Non è vero, non ti fa male, bugiarda.
"E' vero!" E si è cominciata a massaggiare la fronte con un'espressione di dolore sulla faccia.
Mi veniva voglia di strangolarla. "Tocca a lei!
Deve andare lei!
Mamma, stufata, mi ha messo in mano la brocca. "Vai tu, Michele, che sei più grande. Non fare tante discussioni," lo ha detto come se fosse una cosa da niente, senza importanza.
Un sorriso di trionfo si è allargato sulle labbra di mia sorella. "Hai visto?
"Non è giusto. Ieri ci sono andato io. Non ci vado.
Mamma mi ha detto con quel tono aspro che le veniva un attimo prima di infuriarsi: "Ubbidisci, Michele.
"No". Sono andato da papà a lamentarmi.
"Papà, non tocca a me. Ieri ci sono andato io.
Ha tolto lo sguardo dalla televisione e mi ha guardato come se fosse la prima volta che mi vedeva, si è massaggiato la bocca e ha detto: "Lo conosci il tocco del soldato?
"No. Cos'è?
"Lo sai come facevano i soldati durante la guerra per decidere chi andava a fare le missioni mortali?" Ha tirato fuori dalla tasca una scatola di fiammiferi e me l'ha mostrata.
"No, non lo so.
"Si prendono tre fiammiferi," li ha tirati fuori dalla scatola, "uno per te, uno per me e uno per Maria. A uno si toglie la capocchia". Ne ha preso uno e lo ha spezzato, poi li ha stretti tutti e tre nel pugno e ha fatto sporgere fuori i bastoncini. "Chi prende quello senza testa va a prendere l'acqua.
Scegline uno, forza.
Ne ho tirato fuori uno sano. Ho fatto un salto di gioia.
"Maria, tocca a te. Vieni.
Mia sorella ne ha preso anche lei uno sano e ha battuto le mani.
"Mi sa che tocca a me," papà ha tirato fuori quello spezzato.
Io e Maria abbiamo cominciato a ridere e a urlare. "Tocca a te! Tocca a te!
Hai perso! Hai perso! Vai a prendere l'acqua!
Papà si è alzato un po' avvilito. "Quando torno vi dovete essere lavati. Chiaro?
"Vuoi che ci vado io? Tu sei stanco," ha detto mamma.
"Non puoi. E' una missione mortale. E devo prendere le sigarette nel camion". E' uscito di casa con la brocca in mano.